REDAZIONE MONZA BRIANZA

Tentata estorsione milionaria. L’avvocato resta ai domiciliari

Monza, vittima il titolare di un’impresa di autotrasporti della Bergamasca .

Monza, vittima il titolare di un’impresa di autotrasporti della Bergamasca .

Monza, vittima il titolare di un’impresa di autotrasporti della Bergamasca .

Resta ai domiciliari l’avvocato monzese B.D.M. finito nei guai con l’accusa di aver preso parte alla tentata estorsione da un milione e 400mila euro al titolare di una azienda di autotrasporti con sede a Azzano San Paolo, nella Bergamasca. Per il gip la versione che l’avvocato avrebbe fornito durante l’interrogatorio di garanzia, settimana scorsa, è inverosimile per le generiche dichiarazioni legate all’asserita esistenza di un personaggio, tal Gagliotti, che però non sarebbe stato individuato dai carabinieri di Bergamo durante le indagini. Gagliotti avrebbe elargito del denaro al padre dell’imprenditore preso di mira, assieme al principale indagato N.R. (in carcere), considerato la mente della truffa ordita nei confronti dell’imprenditore. Secondo il giudice delle indagini preliminari la versione dell’avvocato monzese non è credibile. Anche dopo i primi arresti, avvenuti a marzo, continuò a contattare la vittima. Le indagini di questa vicenda erano iniziate nel febbraio 2025 e in seguito erano state arrestate 5 persone, tra queste il presunto mandante e tre cittadini romeni, accusati di essere gli autori materiali di una violenta aggressione compiuta nel novembre 2024 ai danni della vittima. Gli ulteriori sviluppi hanno permesso di accertare che l’avvocato aveva fornito un contributo determinante al disegno criminoso, prestando il proprio ruolo per dare parvenza di legittimità a una richiesta estorsiva di oltre un milione di euro, formalmente riferita a un presunto creditore in realtà inesistente.

Attraverso diffide, lettere e comunicazioni a mezzo posta elettronica, il professionista ha continuato a sostenere le pretese estorsive del mandante, affiancando a ciò un’attività volta a predisporre l’apparente giustificazione documentale utile a rafforzare la suddetta pretesa attraverso la creazione di documenti falsi. Il tutto si inseriva in un contesto di minacce e atti intimidatori, culminati in aggressioni fisiche.

F.D.