
La sede è stata inaugurata ad Asten nel distretto di Linz-Land ed è già operativa con 6 dipendenti che a regime diventeranno 9
La Beta si espande in Europa e punta sull’Austria. La storica impresa sovicese, attiva da 102 anni e leader nel Vecchio Continente nella produzione di utensili e attrezzature da lavoro per i settori della meccanica, della manutenzione industriale e dell’autoriparazione, ha appena aperto una nuova filiale: la sede è stata inaugurata ad Asten, nel distretto di Linz-Land, ed è già operativa con 6 dipendenti locali, che a regime diventeranno 9. La mossa è stata decisa per consolidare la presenza diretta in Europa del Gruppo Beta e continuare nel percorso di rafforzamento internazionale della società. Si tratta infatti della nona filiale dell’azienda nel continente, un ulteriore passo nella politica di espansione diretta su questi mercati con sedi commerciali Beta, che l’anno passato hanno generato il 23% dei ricavi esteri del gruppo. Nel 2024 su un fatturato complessivo di 252 milioni di euro il 39% è derivato dall’estero.
"L’apertura della filiale in Austria rappresenta un tassello fondamentale della strategia di sviluppo internazionale che il Gruppo porta avanti con grande determinazione - spiega il direttore commerciale di Beta, Alessandro Ciceri -. Puntiamo da tempo a presidiare mercati chiave come quello austriaco: oggi possiamo offrire un servizio ancor più efficiente e rafforzare il rapporto con i clienti locali. Il percorso di crescita continuerà nei prossimi anni con nuovi investimenti in Europa". Con la sede austriaca salgono a 12 le filiali Beta nel mondo: 9 nei principali mercati europei, tra Polonia, Francia, Spagna, Regno Unito e Irlanda, Benelux, Ungheria, Romania e Slovenia, oltre alla nuova ad Asten, e altre 3 in Cina, Brasile e Stati Uniti. L’apertura in Austria, spiegano dall’azienda, "consentirà di gestire in modo diretto le attività di business in una regione finora presidiata da distributori locali". Oggi Beta dà lavoro a oltre 1.000 dipendenti e conta su 10 stabilimenti produttivi in Italia.
Fabio Luongo