CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

I residenti contro il maxi-svincolo di San Rocco: “Pronti a incatenarci per difendere la nostra salute”

Protesta dei cittadini contro il progetto per le Olimpiadi nell’incontro voluto dall’amministrazione. E il Comune chiede lo stralcio della seconda parte che scarica il traffico su viale Campania

Cittadini ribadiscono il no al maxi-svincolo di San Rocco: "Pronti a incatenarci"

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MONZA – “Il maxi svincolo A4/A52 a San Rocco non s’ha da fare". Hanno risposto con un pollice verso i cittadini di San Rocco, che l’amministrazione ha chiamato al centro civico del quartiere per raccogliere le proposte di possibili compensazioni all’opera nata per velocizzare i collegamenti verso Torino per le Olimpiadi invernali 2026, ma che non sarà pronta prima del 2028.

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Il maxi svincolo sarà finanziato dalla Regione Lombardia con un contributo di 42 milioni di euro, con un cantiere di 415 giorni lavorativi e - spiegano i residenti - pesanti disagi sia nella fase degli interventi (con ruspe davanti ai cancelli, smog e rumori), sia una volta finiti i lavori, quando il traffico del quartiere sarà ulteriormente assediato dal traffico. "Ma quali compensazioni! Io sono pronta a incatenarmi in via Gentili, fuori da quella casa costruita dai miei suoceri con tanti sacrifici", ha detto Milena Villa, residente a San Rocco.

L’opera, contesta il coitato, passerebbe troppo vicino alle case, causando vibrazioni continue che metterebbero a rischio la sicurezza. Il cantiere passerebbe poi vicino a un pozzo di acqua potabile, anch’esso compromesso.

Non soddisfa neanche l’ipotesi di interrare lo svincolo. Attualmente il progetto è al vaglio del ministero dell’Ambiente per il procedimento di Assoggettabilità alla Valutazione impatto ambientale (VIA). "Abito in via Sauro – dice Sabrina di Fraia – invito gli amministratori a vedere cosa succede nel quartiere alle 7 del mattino. Vanno bene le piste ciclabili, però chi ha bisogno dell’auto, al mattino non ha modo di uscire dal quartiere a causa del traffico. Se c’è un incidente in tangenziale San Rocco resta bloccata fino a viale delle Industrie. Le case sono antiche, senza box e non ci sono parcheggi. Il martedì quando c’è il mercato si parcheggia ancora meno. Il mercoledì c’è il lavaggio delle strade. E la domenica non ci sono autobus né per Monza né per Sesto. Un’altra autostrada nel quartiere sarebbe un disastro".

Se proprio devono chiedere qualche "opera contentino", hanno chiesto la sistemazione dei tre sottopassi di San Rocco, Sant’Alessandro e Casignolo e il collegamento con le piste ciclabili esistenti. È emersa la richiesta di una soluzione per via Omero chiusa e di non chiudere l’uscita dell’autostrada su via Borgazzi.

Da via Gentili a via Mercadante al mattino occorrono 15 minuti in auto; i cittadini hanno ricordato che Casignolo è tagliata fuori: un tempo c’era il passaggio a livello, poi quando i binari della ferrovia sono diventati 4, il quartiere è stato isolato. Quindi i cittadini hanno ipotizzato come compensazione un sottopasso che da via Ortigara porti a San Rocco. Tra le proposte, la stazione ferroviaria Monza Sud: diventerebbe una metropolitana di superficie che collegherebbe Milano con Orio al Serio.

Cittadini poco soddisfatti anche dalle rassicurazioni dell’assessora alla viabilità Giada Turato sullo stralcio della seconda parte del progetto che scarica il traffico su viale Campania: "Il Comune si è opposto – dice Turato – e la proposta è stata stralciata. Nei giorni scorsi si è tenuta un’importante riunione. Serravalle ha ammesso che lo svincolo non verrà realizzato prima del 2026. Ciò fa sperare che le richieste vengano accolte".