Monza, appello sul maxi svincolo A4/A52 di Serravalle a San Rocco: "Serve una valutazione dell’impatto sulla salute"

Per 5.600 residenti si ipotizza "un potenziale incremento di rischio inalatorio cancerogeno". Lo dice un parere del ministero dell’Ambiente: per l’associazione Hq Monza bisogna intervenire.

Appello sul maxi-svincolo: "Serve una valutazione dell’impatto sulla salute"

Appello sul maxi-svincolo: "Serve una valutazione dell’impatto sulla salute"

Monza – Mobilitazione massiccia di tutti i quartieri, da un capo all’altro della città, contro lo svincolo A4/A52 di Serravalle a San Rocco. Dopo il Consiglio comunale aperto, a prendere posizione è anche l’Associazione Hq Monza, di San Fruttuoso. "Per il nuovo svincolo – dicono gli attivisti – c’è molta attesa per gli esiti definitivi della VIA, la Valutazione di impatto ambientale. Ma questa verifica non basta: è necessaria anche una VIS, una Valutazione di impatto sulla Salute". La VIS è poco utilizzata in Italia, ma è prevista dalla direttiva europea 2014/52 e recepita nella nostra normativa sia per gli impianti ad alto rischio (per esempio una raffineria) sia per qualsiasi opera o infrastruttura che presenti particolari rischi potenziali per la salute della popolazione. In questo caso è giustificata, dopo che il ministero dell’Ambiente ha rilevato, nel parere 767/2023, che per 5.600 residenti l’opera comporterà "un potenziale in cremento di rischio inalatorio cancerogeno".

"Riteniamo – suggerisce il comitato – che debba essere il Comune (ma potrebbero farlo anche i residenti interessati) a chiedere una VIS specifica e distinta" da parte dell’Istituto Superiore della Sanità. Durante il consiglio comunale dedicato al progetto, i cittadini hanno appreso da Serravalle spa che la realizzazione di una galleria unica integrale, senza il “buco“ di 70 metri, comporterebbe un costo maggiore di circa 5 milioni di euro, cioè 10% in più. Ragionando sui puri, si potrebbe dire che il tunnel intero costerebbe in più circa 900 euro per ognuno dei cittadini a rischio. "Parliamo di una infrastruttura destinata a durare almeno 50 anni – osserva Hq Monza – quindi si tratta di 18 euro a testa all’anno per 5.600 assistiti a carico della Regione Lombardia". Considerato che un cittadino soggetto a malattia respiratoria costa alla sanità regionale dai 2.500 ai 4.100 euro l’anno , la conclusione è semplice: fare a Sant’Alessandro un tunnel integrale, senza il “buco“ di 70 metri, è fondamentale per la salute dei cittadini, ma conviene anche economicamente a Regione Lombardia.