Il Monza del dopo Berlusconi, U-Power Stadium è il gioiello da cui ripartire

Investimentio milionario per trasformare il Brianteo da struttura fatiscente in un modello stadio bello e funzionale

L'U-Power Stadium di Monza

L'U-Power Stadium di Monza

 Monza, 25 giugno 2023 –  Qualunque cosa dovesse accadere dopo la morte di Silvio Berlusconi, fra voci di dismissione (i figli non sono mai apparsi molto interessati al calcio, meno che mai al Monza) e quelle di una nuova proprietà (il magnate greco Evangelos Marinakis, in Inghilterra ne sembrano già certi), a Monza c’è un piccolo gioiello da cui partire.

U-Power

Lo stadio Brianteo, ribattezzato U-Power Stadium per ragioni pubblicitarie, da fardello è stato rimesso a nuovo.

La storia

Costruito nel 1988, ma ormai pieno di magagne, senza più i requisiti per ospitare nemmeno una serie B, è stato rimesso completamente a nuovo negli ultimi quattro anni targati Fininvest. “Ci abbiamo speso 25 milioni di euro” aveva dichiarato lo stesso Silvio. La capienza dello stadio è passata da 4.999 spettatori ai 16mila in serie A. Ultimo step, la riapertura lo scorso agosto della Tribuna Est (ex distinti) in tempi record.

La concessione

Con una concessione di 45 anni alla società da parte del Comune, che rimane proprietario della struttura, e con un modello dichiarato in testa, quello della Dacia Arena di Udine: abbassando gli spalti verso il terreno di gioco e aumentando la capienza, a cominciare dalla curve, fino a 25mila spettatori. Tutto in stand by, almeno per quest’anno.

I problemi antichi

Appena arrivata, la nuova dirigenza si era ritrovata con un mucchio di problemi da risolvere. Dai cestini da svuotare e l’erba da tagliare al centro sportivo Monzello all’ascensore da installare allo stadio, dove in un trentennio era stato lasciato solo il buco da cui farlo passare.

Gli investimenti

Gli interventi strutturali erano stati massicci. Due i binari seguiti: manutenzione straordinaria e adeguamento normativo dell’esistente; ammodernamento con l’abbellimento di una struttura che si presentava ormai da tempo come una grigia cattedrale nel deserto, un Moloch che accoglieva tristemente chi proveniva da viale Delle Industrie.

Il lavori

A fare l’elenco dei lavori effettuati c’è l’imbarazzo della scelta. Nuove panchine, abbattimento delle vecchie reti di recinzione alle spalle delle porte. Teloni con dipinti i profili degli edifici storici della città stesi immediatamente sulle tribune in attesa di sistemarle. Lo stadio, diventato ufficialmente sede della società, è stato interamente dotato di nuove poltroncine, curve comprese.

Struttura  moderna

In tribuna hanno poi fatto la loro comparsa 4 sky box: una sorta di salottini vip, finora appannaggio soltanto di pochi, grandi club di caratura internazionale. Entrando nella struttura, nuovi gli spogliatoi e nuovissima la sala stampa e una sala conferenze sontuosa. Spazi per studi televisivi. Sistemati servizi igienici, biglietterie (ormai cadenti) e portineria, l’intera struttura è stata di fatto messa a norma con un consistente intervento di manutenzione idraulica ed elettrica. Installati nuovi cancelli scorrevoli e l’impianto di videosorveglianza. Rifatto pure il terreno di gioco. L’area del parcheggio, pubblica, è stata completamente rimessa a nuovo. Per andare allo stadio, come nella maggior parte degli impianti sportivi, si paga un ticket. In compenso non si rischia più di inciampare in qualche buca.

Monzello

Ma non c’è solo lo stadio. A essere risistemato è stato anche il centro sportivo Monzello, intitolato a papà Luigi Berlusconi, che ospita settimanalmente tutte le squadre biancorosse: dagli Under 8 alla Prima squadra, 350 tra giovani promesse e professionisti.

Maxi investimento

Fra strutture e giocatori, in quattro anni, secondo i conti fatti dal sito specializzato Calcio Finanza, la Fininvest avrebbe speso complessivamente 116 milioni di euro nel Calcio Monza. Con un bilancio sempre chiuso in rosso nei suoi primi quattro esercizi, e una perdita complessiva pari a 69 milioni di euro