
Una protesta dei lavoratori della St Il futuro dello stabilimento è in bilico
Si torna a Roma, secondo incontro al ministero delle Imprese sul piano industriale di St, al tavolo anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. La data: 28 luglio. Ci saranno Regione, sindacati e azienda. Ma prima della trasferta, c’è in agenda, il 15 luglio, il secondo sciopero proclamato dai metalmeccanici con un obiettivo: "Il ritiro degli esuberi ad Agrate, fino a 1.500 secondo le previsioni della dirigenza", spiegano Fim, Fiom, Uil, Usb. Le sigle avevano annunciato anche un presidio davanti alla Prefettura proprio per fare pressing sul governo, ma a pochi giorni dall’annuncio è arrivata la convocazione nella capitale. Al centro del tavolo e della protesta, "il futuro del polo brianzolo, del personale, dell’industria lombarda e italiana", ripetono le organizzazioni che spingono da mesi per un cambio di rotta "del ridisegno della base manifatturiera", l’operazione avviata dalla direzione dopo la crisi del mercato automotive e i conti al di sotto delle aspettative.
A inizio giugno era stato Adolfo Urso a dire che era "possibile un accordo complessivo entro l’estate sulla multinazionale dei semiconduttori (dopo la quadra trovata su Catania, dove ci saranno 5 miliardi di investimento, di cui 2 pubblici)", e anche che non ci sarebbe stato un incontro finale "senza nuove prospettive per Agrate". Retromarcia dei manager all’orizzonte dopo gli impegni presi dal ministro? "Siamo al lavoro perché in Brianza si individui un’ottica significativa di sviluppo per garantire al nostro Paese di affermare la propria leadership sulla microelettronica", le parole con cui Urso avrebbe impresso un nuovo ritmo alla vertenza. Se lo augurano i metalmeccanici che fino a queste dichiarazioni lo avevano accusato di essere stato troppo tiepido sul “dossier via Olivetti”. "Pretendiamo che vengano cancellati gli esuberi e che ci sia un piano di rilancio con investimenti sul territorio che gli consenta di mantenere il ruolo di primo piano che ha avuto finora", dice Pietro Occhiuto, segretario Fiom-Cgil provinciale. Anche la Regione ha chiesto di cambiare il destino dello stabilimento agratese, fin dal primo tavolo, ad aprile. Oggi, all’ordine del giorno c’è un’altra partita, il confronto sul premio di risultato per l’intero Gruppo, in Sicilia. Dopo l’accordo sull’anticipo, 1.250 euro per tutti su stime dell’anno scorso, si discute del saldo.