
Il tavolo aperto in Regione Lombardia sulla crisi St con il ministro dello Sviluppo economico Adolfo Urso e l’assessore Guido Guidesi
Niente tavolo finale sul piano industriale, se non ci saranno nuove prospettive per Agrate. Dopo le "dichiarazioni tiepide" delle scorse settimane - questo il rilievo dei sindacati per il titolare del Mimit - il ministro Adolfo Urso sposa la causa del sito brianzolo di St e detta le condizioni all’azienda.
"Siamo impegnati perché in Brianza si individui un’ottica significativa di sviluppo per garantire al nostro Paese di affermare la propria leadership sulla microelettronica", le parole con cui ieri ha impresso un nuovo ritmo alla vertenza: in gioco ci sono "almeno un migliaio di esuberi". "Abbiamo colloqui con la multinazionale – ha aggiunto il ministro parlando del sito di Catania – per recuperare gli svantaggi sugli investimenti realizzati altrove e quindi anche ad Agrate". Un confronto "serrato", ha sottolineato. E ha aggiunto: "Mi auguro che si concluda positivamente per consentirci di convocare le parti al ministero prima della pausa agostana in cui tutto il progetto industriale per quanto riguarda l’Italia sia chiaro e definito" con "il concorso e il supporto delle Regioni e delle forze sindacali". Per Urso c’è la "possibilità di un accordo entro l’estate". "Mi auguro – ha detto ancora il ministro – che ci sia un piano industriale che risponda non solo, e questo l’abbiamo già accertato e convalidato, agli interessi importanti e significativi del sito siciliano, ma anche a quelli su cui stiamo lavorando per il polo di Agrate". Un concetto ribadito più volte. "Alla fine di questo confronto che continua su diversi livelli, tecnici, nazionali, locali e politici – ha concluso Urso – mi auguro che sia possibile convocare un tavolo conclusivo, in cui il piano industriale, cioè il Piano Italia di Stm all’interno di un Piano internazionale del Gruppo sia soddisfacente anche per i lavoratori di Agrate e della Lombardia". Le richieste dei metalmeccanici sono note: "Zero esuberi e investimenti in tecnologia e processi che rendano il sito di via Olivetti un unicum all’interno della multinazionale". Anche la Regione è in pressing per cambiare il destino dello stabilimento brianzolo, l’assessore allo Sviluppo Guido Guidesi aveva chiesto subito "correttivi alle previsioni". Taglio della linea a 8 pollici e potenziamento del 300 millimetri, questo il disegno dei manager per il sito che ha scritto la storia della microelettronica italiana e che tutti, sindacati e azionisti - Palazzo Chigi ha una quota in St uguale a quella del governo francese - invitano a rivedere.