
Lo sciopero dei lavoratori in difesa dell’occupazione verrà replicato ei giorni scorsi anche 23 sindaci hanno scritto una lettera al ministro Giancarlo Giorgetti per chiedergli di scendere in campo per la St
Anche Concorezzo si unisce "per chiedere il salvataggio di St". Passa in aula all’unanimità la mozione presentata dai gruppi del centrosinistra, all’opposizione, "a tutela dell’occupazione e dello stabilimento di Agrate".
Un lungo testo sottoscritto da tutti con un obiettivo che sindacati, Regione, Comuni, Provincia chiedono da mesi e ora anche attraverso atti ufficiali: il ritiro del piano industriale che "prevede fino a 1.500 esuberi in Brianza su 5.300 dipendenti".
"A rischio c’è ’il futuro industriale del territorio e del Paese in un settore chiave, la microelettronica" ricorda Francesco Facciuto, capogruppo de La Rondine e promotore dell’iniziativa in aula. Pieno sostegno al Pirellone, che da subito, ad aprile, al tavolo convocato al ministero per affrontare la questione, ha alzato il sopracciglio davanti "al ridisegno della base manifatturiera", come la multinazionale italo-francese dei semiconduttori chiama l’operazione.
"Nel piano – aggiunge Facciuto – non sono previsti investimenti in ricerca e sviluppo su Agrate fondamentali per mantenere la competitività tecnologica del sito, da anni polo d’eccellenza nell’ambito di un ecosistema produttivo in sinergia con università, centri di ricerca e molte imprese del territorio".
È uno degli argomenti che ha suscitato più preoccupazione per il futuro della storica fabbrica di via Olivetti. E per difenderla, i sindacati hanno organizzato un secondo sciopero dopo quello del 21 maggio scorso.
Stavolta sarà il 15 luglio. La richiesta è sempre la stessa: marcia indietro sulle prospettive in Brianza. Il pressing è totale, nei giorni scorsi anche 23 sindaci hanno scritto una lettera a Giancarlo Giorgetti per chiedergli di scendere in campo a difesa di St. Il ministero dell’Economia è azionista, insieme al governo francese con quote paritarie, del colosso del chip. Le iniziative si moltiplicano anche in Regione, delegazioni di amministratori perorano la causa. Fim, Fiom, Uil, Usb attendono la convocazione a Roma, ma dal Mimit tutto tace. Da qui la nuova ondata di protesta. L’immagine di tutte le mani alzate a difesa dei lavoratori che si moltiplicano di giorno in giorno raccontano l’importanza della partita in un’area che sull’hi-tech ha puntato tutto.