Seregno (Monza e Brianza), 29 Ottobre 2024 – "Percosse", in un'occasione "un morso sul braccio" alla femminuccia e "un vistoso ematoma sul volto" del maschietto. Fatti che sarebbero avvenuti tra il 2013 e il 2018, quando la bambina di 6 anni e il fratellino di neanche 2 anni erano stati allontanati dalla casa familiare e affidati al padre dal Tribunale nel corso della separazione tra i coniugi, che oggi sono costati la condanna a 3 anni e mezzo di reclusione per la mamma, una 40enne imputata di maltrattamenti nei confronti dei due figlioletti.
La giudice ha confermato la richiesta di pena presentata dalla pm al processo al Tribunale di Monza e ha riconosciuto all'ex marito della donna, di 10 anni più grande, padre dei piccoli e costituito parte civile a loro favore, una provvisionale sul risarcimento dei danni di 10mila euro ciascuno. Secondo l'accusa, negata dall'imputata, i figlioletti sarebbero stati "costretti a vivere in una situazione di incuria e sporcizia, a vederla spesso sotto l'effetto di sostanze alcoliche, ad assistere a manifestazioni affettuose con altri uomini, ospitati a dormire presso la sua abitazione" e anche ad assistere a "rapporti sessuali che avvenivano nella stessa camera dove i minori dormivano" nonché ad essere spettatori "alle offese e alle minacce e alle aggressioni fisiche con pugni e schiaffi poste in essere nei confronti del loro padre".
Un comportamento ritenuto dalla pubblica accusa così grave da "gettare i bambini in una condizione di prostrazione e di sofferenza psicologica per il clima familiare vissuto". Ora si attende la motivazione della sentenza di condanna. Dal canto suo l'imputata si difende sostenendo che le accuse sono scattate in un periodo di grossa conflittualità dove era in corso la fase di separazione dall'allora marito.