
Il cantiere sotto sequestro a Usmate Velate
Usmate Velate (Monza Brianza), 20 Giugno 2025 - Colpo di scena all'udienza preliminare al Tribunale di Monza sulla presunta corruzione urbanistica a Usmate Velate.
Oggi era prevista la decisione per i 10 imputati a vario titolo per corruzione e reati tributari invece la giudice Silvia Pansini ha deciso che vuole risentire per alcuni chiarimenti il consulente urbanistico della Procura di Monza, che verrà convocato nella prossima udienza fissata a fine settembre. Agli inizi di novembre fissata un'altra udienza, che potrebbe essere quella destinata alla sentenza. Un'altra lunga attesa per i 24 promissari acquirenti degli appartamenti del complesso residenziale "Verde Manara" di via Villaggio dei Pini a Usmate Velate realizzati dal costruttore Alberto Riva, il cui cantiere è stato posto sotto sequestro perché ritenuto una lottizzazione abusiva e ora rischia la confisca. Costoro si sono costituiti parti civili insieme anche al Comune, che però non è responsabile civile nei loro confronti. Molti di loro si ritrovano senza casa, quella vecchia che hanno venduto e quella nuova dove dovevano trasferirsi. Al centro dell'inchiesta penale l'ex responsabile del settore territorio ed ambiente del Comune di Usmate Velate Antonio Colombo, per cui nel processo con il rito abbreviato il pm ha chiesto la condanna a 8 anni di reclusione e rispettivamente 4 anni e mezzo, 2 anni e 9 mesi e 1 anno e mezzo di reclusione per gli imprenditori Galdino Magni, Antonella Cantù e Donato Magni. Con loro sono imputati, ma non hanno chiesto riti alternativi, il costruttore Alberto Riva e Luigi Roncalli, il "geometra di Silvio Berlusconi" Francesco Calogero Magnano, il consulente Roberto Crestale e pure Annabella e Giovanni Beretta, rispettivamente compagna e cognato di Colombo. Questi ultimi hanno chiesto di patteggiare le pene dopo avere risarcito i danni.
Secondo l'accusa, Colombo avrebbe trasformato la destinazione urbanistica, da agricola a produttiva ed edificabile, di alcune aree, con un evidente aumento del loro valore economico. In cambio di tangenti attraverso il pagamento di false fatture ad una società intestata ai suoi familiari.