DARIO CRIPPA e GIANNI GRESIO
Cronaca

Addio a una leggenda di Monza. È morto Mario Rodolfo Aguero il campionissimo dell’hockey d’oro

L’argentino era stato protagonista conquistando scudetti e coppe con le due squadre cittadine. Quasi dieci anni da giocatore e allenatore in Brianza, l’epico derby-scudetto e la bastonata che quasì lo accecò.

L’argentino era stato protagonista conquistando scudetti e coppe con le due squadre cittadine. Quasi dieci anni da giocatore e allenatore in Brianza, l’epico derby-scudetto e la bastonata che quasì lo accecò.

L’argentino era stato protagonista conquistando scudetti e coppe con le due squadre cittadine. Quasi dieci anni da giocatore e allenatore in Brianza, l’epico derby-scudetto e la bastonata che quasì lo accecò.

e Gianni Gresio

Novara, 1990. Il Roller Monza, da poco salito alle vette dello sport rotellistico e campione in carica, si gioca per il secondo anno consecutivo il titolo nella finale playoff. L’argentino Mario Aguero, la sua stella, il suo totem, allenatore e giocatore, segue la gara solo dalla panchina. Non mette piede in campo da un po’, da quando, nel corso di una partita con gli arci-rivali di Lodi, si è pigliato una bastonata nell’occhio che gli ha gravemnete lesionato il bulbo oculare. Ha perso l’uso funzionale dell’occhio sinistro e quella partita dei “suoi“ ragazzi la segue solo da allenatore. Quando però si accorge che le cose rischiano di mettersi male, decide che è l’ora di tornare in campo, nonostante le sue condizioni fisiche lo sconsiglino. Come in un poema epico.

E sul parquet si rivela come sempre un trascinatore, cambia l’inerzia della partita, segna e spinge la sua squadra verso il secondo scudetto consecutivo. Ecco, Mario Rodolfo Aguero, 68 anni, era un tipo così. "Il più grande" lo ricorda l’ex compagno e oggi dirigente dell’Hrc Monza, Franco “Cirio“ Girardelli. "Non doveva farci una cosa così, ci ha presi in contropiede" aggiunge commosso Alessandro Cupisti, portierone di quel Roller. È morto in Argentina, rapido e irruento come era la sua cifra stilistica, uno dei più grandi giocatori di hockey. Per la città di Monza, dove aveva a lungo militato prima nello storico Hc Monza e poi nei rivali del Roller, era stato protagonista di partite passate alla storia.

Nato il 25 giugno del 1957 in Argentina, aveva iniziato a praticare l’hockey, tradizione del Paese sudamericano, nel 1970. In Italia aveva messo piede per la prima volta nel 1979 al Follonica. Nel 1983 la prima stagione all’Hc Monza. Vincendo, come sempre. Nel 1986 il passaggio agli ambiziosi rivali del Roller.

Roller che voleva scalzare le gerarchie e il presidente Enrico Ferlinghetti ha il guizzo: sa che per farlo ha bisogno dei soldi e dell’uomo giusto.I primi arrivano dalla sponsorizzazione dei Supermercati Brianzoli (realtà in grande ascesa, verrà acquistata da Silvio Belusconi qualche anno più tardi), il secondo è il campione argentino. Ferlinghetti gli affida le chiavi del motore. E Aguero mette a frutto le aspettative. In campo è un giocatore di stazza notevole, forza fisica, ma anche tecnica e rapidità. Un peso massimo che danza come una ballerina. In panchina, è un allenatore capace e un leader nato.

Il Roller vince tutto quello che è possibile. Tre scudetti di fila, memorabile la prima finale, tutta monzese, contro lo storico Hc Monza, prima volta in cui a decidere il titolo di uno sport rotellistico in Italia è una stracittadina. E poi Coppe Italia e Coppe internazionali. Gli spalti strapieni. Nel 1993 l’ultima stagione a Monza: quasi 10 anni fra campo e panchina in Brianza. Nel frattempo ha vinto anche un titolo mondiale con la sua Argentina. Poi aveva girato il Mondo in panchina, fino alla fine. "Anni splendidi, abbiamo vinto tutto" ancora Cupisti, uno degli uomini d’oro del Roller dei miracoli. Anche il Comune di Monza ha espresso il suo cordoglio.