MARCO GALVANI
Cronaca

Risorge l’Anello dell’Alta Velocità: "Un bene culturale da salvare"

L’impegno del generale Tullio Del Sette, commissario straordinario di Aci, sul recupero storico e simbolico. Ma si guarda anche al futuro, con 40 milioni da destinare ai prossimi lavori per un’accoglienza a cinque stelle.

L’impegno del generale Tullio Del Sette, commissario straordinario di Aci, sul recupero storico e simbolico. Ma si guarda anche al futuro, con 40 milioni da destinare ai prossimi lavori per un’accoglienza a cinque stelle.

L’impegno del generale Tullio Del Sette, commissario straordinario di Aci, sul recupero storico e simbolico. Ma si guarda anche al futuro, con 40 milioni da destinare ai prossimi lavori per un’accoglienza a cinque stelle.

"L’autodromo non è solo il circuito che ospita la Formula 1, il rally e altre competizioni. È anche patrimonio storico da valorizzare. Per questo è impegno dell’Aci di coinvolgere tutte le Istituzioni centrali, regionali e locali nel restauro dell’Anello dell’Alta Velocità, un bene culturale, ormai fatiscente". Il generale Tullio Del Sette, commissario straordinario di Aci, è consapevole che sul Tempio della Velocità occorre investire ancora molto. I 103 anni di vita si sentono (e si vedono) ancora, nonostante i primi grandi interventi di ammodernamento già realizzati. Del resto "ricordo che il primo Gran Premio in Italia si è tenuto nel 1921 a Montichiari, ma da allora Monza ha ospitato 89 edizioni: questo ne fa l’evento motoristico di maggiore attrazione del nostro Paese. Un motivo di orgoglio e di impegno per l’Automobile Club d’Italia che, quale Federazione Sportiva Nazionale dell’automobilismo, è chiamata ad organizzarlo". E allora è già partito il lavoro per riuscire a trovare i soldi per sistemare l’Anello dell’Alta Velocità: il progetto delineato prima dell’emergenza Covid valeva 8 milioni e mezzo, "ma ora i costi sono sicuramente maggiori – aggiorna Del Sette –. Attorno all’Anello risistemato, poi, potremo realizzare altri progetti, primo fra tutti il museo del motorsport". Salvataggio della storia, ma anche investimenti sul futuro. Tanto che ieri in autodromo è stato firmato un documento che spiana la strada ai prossimi lavori, che prevede le modalità con cui si svolgeranno e i tempi di realizzazione. A disposizione 40 milioni che permetteranno di migliorare l’accoglienza dei tifosi. Per il popolo della Formula 1 già sono state create due nuove tribune al Serraglio e alle curve di Lesmo. Cresce il comfort anche nei posti prato: i gradoni sono stati ampliati e, per la prima volta, metà dell’area avrà una copertura. Ed è nata anche l’esclusiva area Ultimate Hospitality: a disposizione 1.500 posti premium tra l’uscita della Variante Ascari e la Parabolica, con servizi di alto livello e vista privilegiata sulla pista. In prospettiva, invece, l’edificio a due piani che affaccia sul rettilineo di partenza, oggi sede di uffici, paddock e hospitality cambierà radicalmente. La direzione gara, gli uffici e la sala stampa saranno trasferiti in due nuovi edifici, battezzati Nuovo 1 e Nuovo 2, previsti entro metà 2026. Mentre la terrazza panoramica della palazzina box sarà coperta con loggiato e spazi lounge affacciati direttamente sul rettilineo di partenza.

E ancora, le tribune fronte corsia box saranno prolungate fino a coprire l’intera lunghezza dell’edificio, aggiungendo 821 nuovi posti. Le tribune 23A e 23B, oggi segnate dal tempo e non conformi agli standard attuali, saranno ristrutturate: meno capienza - da 2.395 a 1.690 posti -, ma più qualità. Uno degli obiettivi sarà anche eliminare definitivamente i bagni chimici, per sostituirli con servizi igienici permanenti. La storica Tribuna Garden, risalente al 1955, diventerà una struttura metallica a due livelli, il primo dedicato al pubblico, il secondo a spazi ristoro e hospitality. La Casa del Serraglio, edificio demaniale vincolato dalla Soprintendenza, sarà ristrutturata e convertita in un’esclusiva area hospitality. Stesso destino per l’ex Casa Brembo, che rinascerà come spazio eventi.

Marco Galvani