STEFANIA TOTARO
Cronaca

I 70 lavoratori precari della giustizia protestano davanti al Tribunale di Monza

Sono stati assunti con i fondi del Pnrr e ora che hanno acquisito le competenze venendo incontro alle criticità della carenza di personale amministrativo, rischiano di non essere riconfermati

manifestazione lavoratori giustizia precari davanti tribunale di Monza

manifestazione lavoratori giustizia precari davanti tribunale di Monza

Monza, 6 luglio 2025 - Al Tribunale di Monza lavorano 70 dipendenti precari, assunti negli ultimi anni con contratto a tempo determinato grazie alle risorse del Pnrr, che hanno dato un apporto decisivo all'ammodernamento del sistema giustizia e alla riduzione dell'arretrato che rappresentava un serio problema causato da una carenza cronica di personale.

Anche loro hanno partecipato alla rivendicazione sindacale davanti al Palazzo di giustizia monzese in cui, a un anno dalla scadenza dei contratti dei precari assunti con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza a soli 6 mesi dall'approvazione della prossima legge di bilancio nella quale il Governo dovrà definire le risorse destinate alla stabilizzazione, le sigle sindacali Fb Cgil, Usb Pi e Uil Pa chiedono con forza la stabilizzazione dei 12.000 dipendenti attualmente in servizio in Italia.

"L’attuale precarietà contrattuale rappresenta un elemento di forte instabilità e un ostacolo alla piena valorizzazione delle professionalità coinvolte", dichiara Silvia Papini, segretaria della Funzione Pubblica Cgil di Monza e Brianza, che aggiunge: "Sollecitiamo le istituzioni competenti ad avviare un confronto immediato volto a individuare soluzioni concrete e tempestive per la trasformazione di tutti i contratti a termine in rapporti di lavoro a tempo indeterminato". La carenza di organico del Ministero che, anche a causa dei numerosi pensionamenti, andrà sempre più aumentando non troverà, infatti, compensazione con la stabilizzazione, ipotizzata dal Governo, di soltanto la metà dei precari.

"Una battaglia - spiega Silvia Papini - che coinvolge non solo le lavoratrici e i lavoratori esclusi dalla stabilizzazione ma che è anche battaglia del personale a tempo indeterminato che sarà costretto a caricarsi del lavoro di chi non verrà stabilizzato o a formare nuovo personale assunto con successivi concorsi. Che senso ha quindi predisporre in futuro concorsi per selezionare nuove persone, quando abbiamo a disposizione migliaia di giovani che si sono già formati e che hanno dimostrato di poter dare un grande apporto al sistema della Giustizia italiano?".

La giustizia monzese soffre da sempre di carenza di personale amministrativo e deve ricorrere a tirocinanti e persino volontari. "Il Ministero della Giustizia – conclude la segretaria Fp Cgil in Brianza – è da anni in una situazione critica e sembra mancare la volontà di mettere in campo soluzioni per risolvere questa criticità che, va ricordato, non coinvolge soltanto i lavoratori ma ha ricadute su tutti i cittadini che ne pagano il prezzo".