REDAZIONE MILANO

La protesta al Pirellone: diritti e salari invisibili

Ogni estate, quando chiudono scuole, centri diurni e altri servizi, la beffa si ripete. Gli educatori assunti da cooperative si...

I lavoratori in presidio al Pirellone hanno incontrato l’assessora Tironi

I lavoratori in presidio al Pirellone hanno incontrato l’assessora Tironi

Ogni estate, quando chiudono scuole, centri diurni e altri servizi, la beffa si ripete. Gli educatori assunti da cooperative si ritrovano con lo stipendio sospeso, senza neanche quel salario che spesso è sotto la soglia dei mille euro al mese. Ieri hanno protestato con il sindacato Usb davanti al Pirellone, sede del Consiglio regionale, per portare sotto i riflettori un problema che riguarda circa 70mila lavoratori in Italia, migliaia solo in Lombardia. Lavoratori, in prima linea per garantire servizi pubblici fondamentali, che chiedono "l’internalizzazione", ossia l’assunzione da parte del ministero dell’Istruzione, e "la continuità salariale, dal momento che lo stipendio viene sospeso durante i mesi di chiusura delle attività didattiche". Hanno incontrato l’assessora regionale all’Istruzione, Simona Tironi, raccogliendo la solidarietà di forze politiche di maggioranza e opposizione. In mano cartelli, per denunciare "diritti e salari invisibili".

Una mobilitazione che segue lo sciopero nazionale, lo scorso 13 maggio, dei lavoratori delle cooperative sociali. "Si tratta di persone che restano senza stipendio e senza neanche la possibilità di ricevere la Naspi – spiega Elena Lott, sindacalista Usb – mentre è stato anche tagliato un sussidio dell’Inps che per loro era una boccata d’ossigeno. Per questo, nell’immediato, servirebbe un meccanismo per coprire economicamente i periodi di sospensione. La Lombardia potrebbe fare da apripista". Lunedì prossimo è in programma un’altra protesta, che in questo caso riguarda i somministrati del ministero dell’interno, che si occupano di immigrazione. Solo a Milano sono a rischio 50 posti di lavoro per l’interruzione del servizio: Felsa Cisl, Nidil Cgil e UilTemp si riuniranno in presidio davanti alla sede milanese dell’agenzia Randstad.

Andrea Gianni