
Tifosi della Ferrari
Monza, 6 settembre 2025 – Sono iniziati ieri e proseguiranno fino a domani i tre giorni pieni di passione degli amici del Ferrari Club Carpenedolo (Brescia), al seguito del presidente Piero Mazzoleni, 47 anni di età, 43 da tifoso Ferrari e fondatore nel 2003 del Club ufficiale del suo paese, nonché “trasfertista“ fisso a Monza (e non solo).
Incontriamo il gruppo tra le tribune della Variante Ascari, tutti in abbigliamento rosso d’ordinanza, Massimo, Andrea,Paolo e gli altri, tranne Federica che ha ceduto al fascino della maglietta Aston Martin “solo per il colore che è bellissimo, ma il cuore batte da sempre per la Ferrari e quest’anno per Hamilton”, dice quasi a giustificarsi. Formula campeggio, per andare avanti e indietro in autodromo, da qualche anno si appoggiano alla proposta dell’oratorio di Biassono e si trovano benissimo. “Comodo, con tutti i servizi, c’è anche bar e ristoro a costi ragionevoli. In passato abbiamo provato altre strutture ma ormai i prezzi sono diventati proibitivi”.
“Per fare tre giorni qui, tutto compreso, una famiglia con tre figli può lasciarci anche 1.800 euro. È una follia, ma la passione ce lo chiede”, dice il “pres“, che ne approfitta anche per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. “I tifosi veri ormai sono sempre meno, è pieno di gente che non sa nulla delle corse, non capisce nulla, fa un anno solo per farsi le foto e poi non torna più. Con questi prezzi diventa difficile coltivare la passione vera, quella che ti fa venire qui ogni anno. In 23 anni di club mai una proposta per un accesso al paddock, anche solo per 10 minuti, per i nostri soci. Sa cosa vuol dire per un tifoso vero dieci minuti nel paddock?”.
Sulla gara di domenica si allargano le braccia: “Monza è una corsa a sé, può succedere di tutto”. Che di questi tempi, per un tifoso Ferrari, vuol dire addirittura ritrovare un podio o magari replicare il delirio dell’anno scorso. Dalla tribuna opposta però Vincenzo, 37 anni, da Parma, ricorda: “Queste prime prove non vogliono dire niente, domani vedremo veramente se la Ferrari c’è”.
Dietro di lui Mark, olandese e tifoso di Verstappen, ha già archiviato la sua prima giornata in autodromo piegato dal sole e forse da qualche birra di troppo, come spiegano i suoi amici che lo sorvegliano mentre dorme profondamente nonostante il rombo dei bolidi che gli sfrecciano a un centinaio di metri di distanza. Anche questo fa parte del “colore“ tra il popolo della Formula 1, disposto a tanti sacrifici, non solo economici, per tenere viva una passione.