BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Fronte anti Pedemontana, Lesmo sulle barricate: “Ci sentiamo vandalizzati”

Incontro pubblico sulla futura autostrada, il comitato va all’attacco: “Le grida di dolore dei cittadini devono essere prese in considerazione”. La richiesta: nessuna interruzione alla viabilità durante il maxi cantiere

Ruspe e operai al lavoro nei grandi scavi al confine tra Biassono e Lesmo

Ruspe e operai al lavoro nei grandi scavi al confine tra Biassono e Lesmo

Lesmo (Monza e Brianza) – “Noi ci sentiamo vandalizzati”, così il comitato “No Pedemontana Lesmo” ai vertici dell’autostrada nel borgo alle porte di Monza per l’incontro pubblico sul cantiere e le opere aggiuntive all’“accordo Montorio”, il pacchetto ottenuto dall’ex sindaco e rimpolpato dalla sua erede, Sara Dossola. Tante le criticità segnalate dagli attivisti, dalla vicinanza alle case all’utilità dell’infrastruttura. “Quello che sta accadendo nei nostri boschi è incredibile - hanno aggiunto -. Vorremo che le grida di dolore dei cittadini venissero prese in considerazione. Vanno tutte in una sola direzione: migliorare la qualità della vita nei nostri comuni”.

“La nostra posizione sull’opera non ha bisogno di essere ribadita, abbiamo anche presentato ricorso al Tar contro il progetto, rigettato dai giudici amministrativi, ma a questo punto il tracciato è operativo – dice la prima cittadina –. C’erano criticità sul cantiere, la società ha accolto le nostre osservazioni”. Fra le richieste, “il mantenimento del passaggio pedonale fra Gerno e Peregallo con semaforo a chiamata e nessuna interruzione della nostra viabilità per la durata dei lavori stimata in mille giorni”. Tre anni, ma altri sindaci della “Tratta “C”, la stessa di Lesmo, Maurizio Bono di Arcore e Francesco Cereda di Vimercate, temono che “operai e ruspe resteranno qui per un quinquennio”. E proprio agli amministratori del percorso si è rivolto con una lettera Sabato Fusco, direttore generale di Pedemontana, per fare in modo che con il loro aiuto “il dissenso sia ricondotto nel solco delle regole”.

Il riferimento è ai raid contro gli escavatori danneggiati, ma anche “a certi toni nelle assemblee pubbliche”. Per Lesmo si apre una nuova fase di riflessione, “il costruttore ci ha invitati a confermare se vogliamo davvero le barriere fonoassorbenti alte sei metri, ricurve, contenute nell’intesa firmata da Montorio – spiega Dossola -. I vertici hanno ribadito che si tratta di muri”. La nuova giunta aveva ottenuto il trasloco del cantiere dall’area dell’asilo in via Galilei al pratone dell’Iperal, una scelta confermata dai manager. “Darà meno fastidio e sarà più sicuro”, sottolinea la sindaca. La critica più feroce non ha bisogno di tante parole. Un padre con il figlio in fasce in braccio dal pubblico ha chiesto alla società : “Che mondo consegneremo alle nuove generazioni?”.