
L’impatto delle nuove gallerie secondo i rendering di Autostrada Pedemontana
Monza, 15 luglio 2025 – Da Lentate ad Arcore, da Lissone a Macherio, le ruspe di Pedemontana hanno acceso i motori quasi in ogni angolo della provincia. Il maxi-cantiere da 1,2 miliardi di euro delle tratte B2 e C, quelle che attraversano il cuore della Brianza collegando Lentate sul Seveso a Usmate, si è messo in moto su decine di fronti. L’obiettivo è aprire al traffico queste due tratte della grande autostrada della Lombardia (4 miliardi e mezzo di euro per una settantina di chilometri, di cui la metà già realizzata) per novembre 2028. Parallelamente, si attende dal Mit il decreto di chiusura dell’istruttoria della conferenza dei servizi per la tratta D breve che collega Vimercate con l’autostrada A4 ad Agrate, la chiusura del cerchio dell’intero progetto. In questo caso l’obiettivo è la messa in esercizio entro la fine del 2031.

Il punto della situazione
“Siamo ancora nella fase iniziale del lavoro, che è la più faticosa – spiega il direttore generale di Autostrada Pedemontana Lombarda, l’ingegner Sabatino Fusco –. Sulla tratta C (da Cesano Maderno a Usmate, circa 16 chilometri) abbiamo attaccato i lavori sul 100 per cento del territorio e sono partite le opere per la realizzazione delle principali gallerie sul tracciato”. Più complesso il lavoro sulla tratta B2 (da Lentate sul Seveso a Cesano Maderno per circa 9 chilometri e mezzo), perché scavi e gallerie sono preceduti dalla bonifica dei terreni contaminati dalla diossina dell’Icmesa, sopra i quali passerà l’autostrada. “Contiamo di concludere bonifica bellica e bonifica della diossina entro fine estate – continua il dg di Apl – Resta da gestire l’area in cui è stato trovato un metanodootto Snam che interferisce con le operazioni di scavo nei comuni di Lentate sul Seveso, Cesano Maderno e Bovisio Masciago”.
L’impatto sulla Milano-Meda
Qui i lavori partiranno un po’ più tardi del previsto perché la società ha rivisto con i sindaci della zona il piano di cantierizzazione riguardante gli attraversamenti della Milano-Meda, arteria strategica e trafficatissima, cruciale per la mobilità della zona. “La Milano-Meda non sarà mai bloccata, fatta eccezione per qualche chiusura particolare durante le lavorazioni notturne o nel fine settimana – assicura Fusco –. Manterremo le due corsie per senso di marcia durante tutti i lavori, che partiranno all’inizio dell’anno prossimo”. Le gallerie sull’asse principale della B2 sono nove (Oberdan, Manzoni, Mirabello, Montegrappa, Lentate, Colombo, Seveso, Baruccanetta, Cesano). Le prime opere sulla B2 ad essere completate saranno quelle preliminari alla cantierizzazione della Milano- Meda, come alcune viabilità connesse - tangenziale di Meda e collegamento tra via Padova (Lentate) e via XXIV Maggio (Meda).

Cosa prevede il progetto
Il progetto prevede l’abbattimento di tutti i ponti della Milano-Meda e il loro rifacimento. Nel frattempo saranno allestiti dei ponti Bayley in metallo per garantire l’attraversamento dei mezzi pesanti e il rifornimento dei cantieri. Si partirà dalla tratta fra Lentate sul Seveso e Barlassina. Le opere previste sull’asse autostradale delle tratte B2 e C saranno aperte al traffico solamente a completamento dei lavori, saranno invece ripristinati i collegamenti provvisoriamente interrotti delle viabilità di attraversamento della Milano-Meda appena terminate le gallerie.
L’ultima tratta
Ancora alla fase istruttoria invece il progetto dell’ultima tratta, la cosiddetta D breve nella Brianza Est che, spiega Gianantonio Arnoldi (amministratore delegato della concessionaria Cal), “collegherà le tratte B2 e C con la Tem, realizzando una nuova connessione lombarda-italiana-veneta”. La nuova tratta D, modificata rispetto al progetto originario approvato, è ferma alla conferenza dei servizi. I pareri sono arrivati, si è in attesa della chiusura da parte del ministero dei Trasporti. Seguirà il passaggio al Cipess per il via libera definito. “Questa variante non ha ancora il Pef approvato – ricorda Arnoldi, che sollecita il ministro Matteo Salvini –. Abbiamo bisogno che esca il decreto del Mit”. Intanto si tratta con i comuni sulle compensazioni ambientali. Sul piatto ci sono anche 7 milioni di euro per indennizzare le ferite del taglio degli alberi sacrificati al passaggio dell’asfalto. E giovedì ci saranno gli incontri con i sindaci sulla compensazioni.