DARIO CRIPPA E STEFANIA TOTARO
Cronaca

Monza, la trappola tesa su Instagram: "Dobbiamo vederci da soli". Tredicenne stuprata sul canale

Sottoposto a fermo al Cantalupo 24enne colombiano: era pronto a prendere un volo per il Sudamerica. A casa il coltello usato per minacciare la vittima e l’asciugamano sporco già messo in lavatrice

Sottoposto a fermo al Cantalupo 24enne colombiano: era pronto a prendere un volo per il Sudamerica. A casa il coltello usato per minacciare la vittima e l’asciugamano sporco già messo in lavatrice.

Sottoposto a fermo al Cantalupo 24enne colombiano: era pronto a prendere un volo per il Sudamerica. A casa il coltello usato per minacciare la vittima e l’asciugamano sporco già messo in lavatrice.

Monza – Fingendosi un 17enne ha adescato una 13enne su Instagram e l’ha violentata in pieno giorno. Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Monza e Brianza hanno sottoposto a fermo in carcere un 24enne colombiano per violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima. Il colombiano, da un anno residente a Monza al quartiere Cantalupo insieme alla famiglia, incensurato, avrebbe chattato sui social con la ragazzina, anche lei monzese, per una settimana, per poi proporle di vedersi nel pomeriggio di giovedì scorso in centro. La 13enne si trovava con un’amica e il fratello che doveva andare in biblioteca, ma il 24enne l’avrebbe convinta ad andare da sola all’appuntamento davanti alla Rinascente. "Non dovevamo incontrarci solo noi due?", avrebbe scritto il giovane alla ragazzina attirandola in trappola.

Da largo Mazzini il giovane l’ha portata in una zona isolata poco distante, nei boschetti a fianco al canale Villoresi dietro il teatro Binario 7, dove stazionano sbandati e tossicodipendenti e lì, mettendo un asciugamano a terra e invitandola a togliersi le scarpe e rilassarsi, l’ha violentata in piena luce del sole. Dopo l’abuso sessuale, per il quale il giovane si era procurato un gel e un preservativo, la 13enne aveva provato a fuggire ma è stata raggiunta e minacciata con un coltello mentre la riaccompagnava in stazione. Un’amica l’ha convinta però il giorno dopo a chiamare la polizia. Accompagnata alla clinica Mangiagalli a Milano, gli esiti della violenza sono stati confermati dai medici. In Questura ha presentato poi la denuncia, assistita da uno psicologo.

Dal nome in suo possesso, dal profilo social del colombiano e dalle telecamere della zona gli agenti sono risaliti al 24enne, alla bottiglia di coca-cola bevuta prima della violenza, all’involucro dei presevativi e l’hanno sottoposto a fermo prima che prendesse un aereo per la Colombia. Al momento del fermo, comunque, il 24enne non era a casa, ma i poliziotti sono riusciti a rintracciarlo e hanno trovato in casa sua il coltello e l’asciugamano sporco in lavatrice. Ieri mattina la giudice per le indagini preliminari Silvia Pansini ha interrogato il 24enne in carcere per la convalida del fermo e il giovane, difeso d’ufficio dall’avvocato Marco Lacchei e con l’ausilio di un interprete in lingua spagnola, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il difensore aveva chiesto di non convalidare il fermo per mancanza del pericolo di fuga visto che i biglietti aerei (andata e ritorno) erano stati acquistati dai suoi genitori prima dei fatti ma il 24enne resterà dietro le sbarre.