ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Disgelo sui fondi da Segrate a Monza: pace fatta sulla metropolitana

Dopo le polemiche sullo spostamento di 406 milioni dalla M4 alla M5 il comunicato congiunto di Pilotto e Micheli: “Strategiche tutte e due le opere”. Un chiarimento che ha il sapore della svolta

L’incontro al tavolo del ministero dei Trasporti che ha sbloccato la M5

L’incontro al tavolo del ministero dei Trasporti che ha sbloccato la M5

Monza – Un chiarimento che ha il sapore della svolta. Con pazienza e mediazione, i sindaci di Monza e Segrate - Paolo Pilotto e Paolo Micheli - hanno trovato l’intesa che sblocca il nodo più delicato: il trasferimento dei 406,5 milioni di euro originariamente previsti per il prolungamento della linea M4 verso la M5Una decisione che, di fatto, segna la svolta verso la gara d’appalto per il progetto brianzolo, verso cui ministero dei Trasporti e Regione Lombardia vogliono deviare i fondi perché più avanzato nell’iter autorizzativo rispetto al progetto segratese. L’accordo è arrivato dopo un incontro cordiale tra i due primi cittadini, che hanno ribadito come il confronto sia sempre stato improntato alla collaborazione istituzionale. “M4 a Segrate e M5 a Monza sono entrambe opere fondamentali, non alternative – sottolineano dai due Comuni –. Due tasselli di una visione comune: unire meglio le città, ridurre il traffico privato, abbattere l’inquinamento”.

Il tassello mancante è arrivato già nei giorni scorsi, quando il Comune di Milano ha inviato al Mit il via libera formale allo spostamento delle risorse. Un atto che consente di consolidare la copertura economica: 589 milioni di euro in totale, di cui circa 487 già disponibili. Ai 406,5 milioni spostati da Segrate, si aggiungono infatti 70 milioni recuperati dalla voce di spesa per l’ampliamento del deposito gallaratese della M1 e 10 milioni stanziati da Regione Lombardia a luglio. Resta ancora da chiarire la copertura di circa 100 milioni di euro mancanti, che potrebbero arrivare dai fondi annunciati dal ministro Matteo Salvini a luglio, quando ancora, però, non si era parlato pubblicamente dello spostamento di risorse da Segrate.

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L’incontro al tavolo del ministero dei Trasporti che ha sbloccato la M5

Il sindaco di Segrate Micheli è stato, le scorse settimane, tra i più critici, arrivando a minacciare ricorsi legali contro il dirottamento dei fondi. Al suo fianco si era schierato anche il capogruppo dem in Regione, Pierfrancesco Majorino, che aveva bollato la mossa del Governo come “un gioco delle tre carte”. Oggi i toni sono cambiati. Micheli riconosce la centralità di entrambe le opere e, pur mantenendo alta l’attenzione sul futuro della M4, pare aver accettato la priorità temporanea della M5, che ha completato l’iter autorizzativo ed è pronta a pubblicare il bando. “Il potenziamento del sistema metropolitano milanese – spiegano i Comuni – non riguarda solo Monza o Segrate, ma un bacino di 4,5 milioni di persone. È un investimento per tutta la Lombardia, capace di rafforzare la competitività del territorio”.

Una volta ottenuta la copertura totale, il programma prevede la redazione del progetto esecutivo e il bando di gara. La durata dei cantieri è stimata in 7 anni. C’è dunque ancora la possibilità che i lavori partano entro il 2027, senza ritardi rispetto alla richiesta di proroga di due anni per il progetto esecutivo inoltrata dal Comune di Milano nell’agosto 2024, a causa degli extra costi. Monza potrebbe così vedere in funzione l’ambito metrò nel 2034. Sette le fermate previste: Campania, Marsala, Monza Fs, Monza centro-Trento Trieste, Villa Reale, Ospedale San Gerardo e Polo istituzionale. Una dorsale pensata per alleggerire il traffico e trasformare radicalmente la mobilità urbana brianzola.