
Il consigliere comunale di Azione Daniele Nahum
Milano – “Ebreo di m...”. Ancora: “Cosa c... ci stanno a fare le razze e i personaggi di origine diversa dall’italiano in un consiglio comunale come Milano?”. Altro commento: “Almeno ad Auschwitzland avevate un posto dove lavorare, mangiare e dormire. Quello che state facendo in Palestina non si avvicina anni luce alla vostra farsa sull’olocausto. È finita l’era di fare le vittime. I vostri genitori sono colpevoli di avervi messo al mondo perché siete dei parassiti”.
Sono stralci dei messaggi che il consigliere comunale di Azione Daniele Nahum ha ricevuto sui social poco più di un mese fa, denunciando gli haters (odiatori nascosti dietro profili con nickname) alla Procura. Ora, per lui, la doccia fredda: "Il pm ha chiesto l’archiviazione. Ma con il mio legale ho deciso di oppormi. Vado avanti e non mi faccio intimidire”, assicura lo stesso Nahum su Facebook. “Non mi sembra normale che una persona possa affermare impunemente frasi infarcite di antisemitismo”. Ad assisterlo, è il collega consigliere e avvocato Alessandro Giungi.
Perché la richiesta di archiviazione? Per il pm "non risultano gli elementi costitutivi del reato che si contesta”, che è quello di diffamazione con l’aggravante della finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso. Per quanto riguarda due dei commenti, “si tratta di messaggistica interna ai social – si legge nelle motivazioni – e pertanto il messaggio risulta visualizzabile esclusivamente dagli interlocutori coinvolti nella chat. Ne consegue che sussistono gli estremi di un’ingiuria, ormai depenalizzata”. Si specifica infatti che “si configura il delitto di diffamazione ove manchi la possibilità di interlocuzione diretta tra autore e destinatario dell’offesa”.
Mentre per quanto riguarda uno dei commenti, che è stato scritto in pubblico, sotto un articolo di giornale, "emergono espressioni che sicuramente presentano un’evidente nota razzista ma si tratta di un contenuto allusivo che non assume rilevanza penale posto che nel caso di specie non è immediatamente e inequivocabilmente percepibile chi sia il destinatario delle stesse”.
“Ma si fa riferimento al Consiglio comunale, quindi è chiaro a chi quel commento si rivolga – sottolinea Giungi –. Per quanto riguarda gli altri, l’ingiuria è sicuramente aggravata dalla discriminazione di tipo religioso. C’è un reato di odio, insito: ci opporremo all’archiviazione”. Odio aumentato ieri, perché dopo aver postato la notizia Nahum ha ricevuto altri messaggi di odiatori: “W Hitler. Torna in un campo di lavoro, magari in Germania. Vai a lavorare, parassita giudeo”. Anche la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio, è stata bersaglio d’odio sui social. Lo scorso aprile, il gip Alberto Carboni aveva ordinato l’imputazione coatta per 7 indagati sui 17 accusati di diffamazione aggravata dall’odio razziale sui social nei suoi confronti, per cui la Procura aveva chiesto l’archiviazione.