ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Metropolitana a Monza, la svolta ufficiale del ministero: “Spostati sulla M5 i fondi della M4”

Il via libera mette in sicurezza 406 milioni di euro sui 589 degli extracosti. Altri 70 arriveranno da un deposito gallaratese dei treni sulla linea M1. HQ Monza: “Collaborazione tra forze politiche diverse nell’interesse dei cittadini”

Metropolitana Linea Lilla

Metropolitana Linea Lilla

MONZA – Il tassello che mancava è arrivato. Con una lettera inviata al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Comune di Milano ha dato il suo assenso formale al trasferimento delle risorse originariamente destinate al prolungamento della linea metropolitana M4 verso Segrate per finanziare l’attesissimo prolungamento della M5 fino a Monza.

Un via libera che mette in sicurezza la copertura dei 589 milioni di euro necessari per far partire l’opera, di cui circa 489 milioni sono già stati praticamente reperiti. “Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti lavora al totale finanziamento della M5, così come condiviso con gli enti locali”, si legge in una nota diffusa ieri dal Mit. Nella stessa si precisa che il Comune di Milano ha scritto una lettera al ministero spiegando, “in una logica di efficiente uso delle risorse pubbliche e per scongiurare la decadenza da entrambi i finanziamenti”, la decisione “di trasferire sul prolungamento della M5 a Monza le risorse destinate al prolungamento linea metropolitana M4 da aeroporto Linate a Segrate” e non ancora impiegate, pari a circa 406,5 milioni di euro. A ciò si aggiunge un importo pari a 70 milioni di euro, “quota parte dei finanziamenti previsti per l’ampliamento del deposito gallaratese dei treni della linea metropolitana 1”. Resta ancora da coprire un buco di circa 100 milioni di euro, che Mit e Regione Lombardia assicurano di voler colmare a breve: “Sono al lavoro, con grande ottimismo, per recuperare la cifra mancante”, conferma la nota ministeriale.

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Il via libera del Comune di Milano segna anche un punto politico importante. Dopo giorni di tensioni, centrodestra e centrosinistra convergono sulla necessità di accelerare l’opera. Nei giorni scorsi non erano mancati scontri. Da un lato il ministro Matteo Salvini, il governatore Attilio Fontana e l’assessora regionale alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi hanno spinto per il trasferimento dei fondi su M5. Dall’altro il sindaco di Segrate, Paolo Micheli, che aveva minacciato cause legali al ministero per difendere il prolungamento della M4 verso la sua città, appoggiato dal capogruppo Pd in Regione Pierfrancesco Majorino, che ha definito la scelta del vicepremier “un gioco delle tre carte”.

Conciliatore è stato l’intervento del sindaco di Monza Paolo Pilotto, che ha voluto ribadire il valore comune dell’investimento: “In queste settimane sta prevalendo la logica sovraterritoriale dell’interesse comune, che riconosce il ruolo strategico di questa infrastruttura, in grado di collegare tra loro due tra le province più densamente popolate del Paese”. Allo stesso tempo, Pilotto richiamava l’impegno delle sei istituzioni coinvolte a garantire “anche la prosecuzione dell’iter progettuale relativo a M4 fino alla sua realizzazione”.

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Soddisfazione da Isabella Tavazzi, portavoce dell’associazione HQMonza. “Con i tempi lenti della pubblica amministrazione, apprendiamo che il ministero delle Infrastrutture va avanti passo dopo passo per arrivare al finanziamento totale del prolungamento di M5 sino al nord di Monza. Il nodo sono gli extracosti pari a 590 milioni – si ricorda – . Va dato atto, con sincero apprezzamento, che il sindaco di Milano Sala ha messo a disposizione 406,5 milioni fermi per la M4 e 70 milioni fermi per un deposito treni della M1, progetti in fase preliminare mentre il prolungamento M5 a Monza è pronto per la gara d’appalto. Va dato atto, con altrettanto sincero apprezzamento, che il ministro Salvini ha assicurato altri 100 milioni e il presidente di Regione Lombardia Fontana altri 10. Se tutto questo si tradurrà in atti amministrativi concreti, siamo al dunque: si potrà procedere con la gara d’appalto. Incrociamo le dita, convinti che nessun granello di sabbia potrà inceppare questo complesso meccanismo che si è messo in movimento grazie alla collaborazione tra forze politiche diverse nell’interesse generale dei cittadini.