Tiziana Morandi, la ‘mantide della Brianza’ ancora nei guai: accusata di calunnia e ricettazione

Già condannata a 16 anni e 5 mesi di reclusione, è ancora a processo: i fatti contestati risalgono all’incontro con un parrucchiere, che sarebbe così la sua decima vittima

Tiziana Morandi all'uscita del tribunale e, a destra, come si presentava sui social

Tiziana Morandi all'uscita del tribunale e, a destra, come si presentava sui social

Bellusco (Monza Brianza), 22 Febbraio 2024 - Nuovi guai giudiziari per la "mantide della Brianza" Tiziana Morandi, già condannata dal Tribunale di Monza a 16 anni e 5 mesi di reclusione per avere narcotizzato e derubato nove uomini tra i 27 e gli 84 anni.

La 48enne di Roncello, arrestata a luglio 2022 e ancora detenuta in carcere, era imputata di una ventina di reati che vanno dalla rapina alle lesioni, dall’utilizzo indebito di carte di credito alla violazione della legge sugli stupefacenti e anche di avere procurato alle vittime uno stato di incapacità di intendere e di volere con la somministrazione delle benzodiazepine.

Ora invece è accusata, davanti ad un giudice monocratico monzese, di calunnia e ricettazione.

L’incontro con un parrucchiere e le richieste di denaro

I fatti contestati risalgono al novembre del 2020. Parte offesa è un parrucchiere di 60 anni di Bellusco che però non si è presentato al processo nonostante la regolare notifica di convocazione ricevuta per testimoniare: a causa della sua assenza rischia una sanzione da 100 euro da versare alla Cassa delle Ammende.

Il parrucchiere avrebbe conosciuto la donna sui social come molte delle altre vittime, accettando di incontrarla. All'appuntamento nella piazza nel paese brianzolo Tiziana Morandi sarebbe prima riuscita a farsi consegnare 50 euro spacciandosi per una dottoressa: a detta sua i soldi li avrebbe devoluti in beneficenza per bambini malati.

Inoltre la donna gli avrebbe raccontato di avere bisogno di un prestito per le spese legali per riscattare una cospicua eredità. Come garanzia Tiziana Morandi avrebbe offerto al parucchiere due orologi Rolex (risultati falsi) e alcuni monili in argento e bigiotteria.

Le accuse di calunnia e ricettazione

Il parrucchiere era andato da un gioielliere del paese, sentito oggi come testimone al dibattimento, chiedendo se gli orologi fossero originali: il gioielliere avrebbe negato l’autenticità, quindi era andato a presentare denuncia ai carabinieri.

Dai militari si era quindi presentata anche Tiziana Morandi, sostenendo che fosse invece il parrucchiere a volerla truffare per “piazzare” i Rolex contraffatti. Da qui le accuse di calunnia e ricettazione. La “mantide” si è fatta accompagnare al processo, che è stato rinviato a settembre per sentire la parte offesa e poi per l'interrogatorio della 48enne.