
Haier chiuderà stasera la catena di montaggio, il sito diventerà centro logistico per la distribuzione dei ricambi
Una foto di famiglia davanti al centomilionesimo elettrodomestico marchiato Candy: una lavatrice. Attorno i Fumagalli, la dinastia brianzola delle lavabiancheria. Sembra passato un secolo, era il 2009, lo scatto nel cuore dell’impero: lo stabilimento di Brugherio. Lo stesso da dove stasera uscirà l’ultimo pezzo della storia, poi la catena di montaggio andrà in pensione.
Le insegne sono cambiate, adesso il brand è dei cinesi di Haier, che assicurano che non sarà la fine, quel che è certo è che da domani la fabbrica, dal Dopoguerra centro propulsore dell’industria lombarda e nazionale, cambierà pelle. Il sito sarà trasformato in centro logistico per la distribuzione dei ricambi al servizio dei mercati europei. E per permettere la metamorfosi ci sarà un’altra cassa a rotazione per i 160 operai superstiti. L’accordo con i sindacati consente di attutire gli effetti della riduzione d’orario, Haier ha aggiunto una cifra a compensazione sotto forma di welfare e la promessa di intervenire, se necessario, per lenire ulteriormente le ricadute dell’operazione. "Continueremo a fornire pieno supporto a tutti i dipendenti coinvolti con l’obiettivo di minimizzare l’impatto sociale del cambiamento – spiega il Gruppo –. Grazie a un investimento di circa 8,3 milioni, a conversione ultimata ci sarà occupazione per circa 110 addetti dello stabilimento". Chi resterà si dedicherà "a ricezione, stoccaggio, movimentazione, confezionamento, spedizione e preparazione di kit per la rigenerazione".
"Dopo 80 anni finisce l’era della lavatrice a Brugherio – sentenziano Fim e Fiom –. Ora massima attenzione sulla transizione". L’Italia e la Brianza "continuano a rivestire un ruolo strategico per Haier Europe – sottolinea l’azienda –. Fra Brugherio e Vimercate abbiamo il quartier generale europeo, il Milan Experience Design Center, i laboratori di ricerca e sviluppo dedicati all’IoT (internet delle cose) a supporto delle diverse linee di prodotto e l’outlet per la vendita al pubblico". In quest’ottica, "sono stati avviati nuovi investimenti con l’obiettivo di rafforzare la presenza sul territorio e contribuire allo sviluppo sostenibile dell’ecosistema industriale locale". La parola d’ordine è crescita integrata, "all’interno della quale Candy continuerà ad avere un posto essenziale anche sui mercati internazionali. Il marchio, che quest’anno celebra l’80esimo anniversario, rappresenta circa il 40% del fatturato europeo (33,6 miliardi nel 2023) e sarà al centro di nuovi investimenti destinati a consolidarne il posizionamento, rafforzando il legame con l’area e i suoi valori originari nel segno della continuità guardando al futuro".