A Cascina Cantalupo, riparando vestiti fallati, si aggiustano anche vite “sbagliate”. È questo il claim che guida Manuela Scognamiglio e Cinzia Pasquale, ideatrici di “Progetto Clorofilla”, il laboratorio di sartoria in cui lavorano alcune delle donne ospiti della residenza. Manuela e Cinzia hanno attivato una collaborazione commerciale con il Gruppo Teddy spa, la corporate che raccoglie Terranova, Rinascimento, Calliope e QB24 (3.003 negozi in Italia e 800 nel mondo).
Dalle “catene di montaggio” escono ogni anno miglioni di capi, ma almeno 50mila risultano fallati (un bottone mancante, una cucitura non riuscita, una cerniera rotta). Essendo costoso lo smaltimento, Progetto Clorofilla li ritira dal magazzino di Busnago e li riaggiusta nel laboratorio di viale Sicilia, dove lavorano attualmente 5 donne. E poi gli abiti vengono rimessi in circolo nei magazzini della catena, pronti per la vendita.
Partecipano al laboratorio donne e mamme scappate da una violenza, sole, abbandonate, senza mestiere né autostima. "Ma le vite si possono ricucire, come i vestiti - dice Manuela -, negli ultimi 6 mesi abbiamo rimesso in ordine 8.000 pezzi. Obiettivo 2025: 13mila pezzi, siamo già a buon punto. Da settembre partirà una nuova collaborazione con un altro laboratorio di sartoria".
Il nome, “Progetto Clorofilla”, deriva dal pigmento delle piante che dalla luce produce energia. "La nostra energia - continua Manuela - sono le persone e le famiglie che ci aiutano ad aumentare l’autostima delle persone".
C.B.