BARBARA CALDEROLA
Cronaca

La missione della Caritas. Un viaggio lungo 25 anni al fianco dei più deboli: "Non numeri, ma volti"

Oltre 50mila i colloqui effettuati dagli operatori della sezione Vimercate-Burago. L’emergenza casa e il lavoro sono le grandi emergenze da affrontare. La coordinatrice Pinuccia Pirola: la povertà assoluta si sta consolidando.

Oltre 50mila i colloqui effettuati dagli operatori della sezione Vimercate-Burago. L’emergenza casa e il lavoro sono le grandi emergenze da affrontare. La coordinatrice Pinuccia Pirola: la povertà assoluta si sta consolidando.

Oltre 50mila i colloqui effettuati dagli operatori della sezione Vimercate-Burago. L’emergenza casa e il lavoro sono le grandi emergenze da affrontare. La coordinatrice Pinuccia Pirola: la povertà assoluta si sta consolidando.

Lo sguardo allenato ai cambiamenti sociali e la mano tesa verso gli ultimi. Caritas Vimercate Burago compie 25 anni, un quarto di secolo, un pezzo di storia del territorio. In questo lungo viaggio al Centro d’ascolto in via Mazzini hanno bussato e trovato la porta aperta seimila persone, più di 50mila i colloqui fra le sue mura, e dietro a ciascuno, una storia e tanti bisogni. "Non numeri, ma volti", dice la coordinatrice Pinuccia Pirola, 78 anni, una donna minuta dalla volontà di acciaio con una carezza per tutti. "In cima alla lista dei bisogni ci sono casa e lavoro, emergenze che non cambiano mai, anche se oggi le condizioni di entrambe sono mutate – racconta -. Adesso, finisce in mezzo alla strada anche chi ha sempre pagato l’affitto e dopo un contratto quattro più quattro, si vede arrivare la disdetta dal proprietario che preferisce il B&B o vende, lasciando gli inquilini a cercare alternative che non trovano. Mancano appartamenti a prezzi abbordabili: da queste parti per un bilocale servono dai 600 ai 700 euro al mese, per il trilocale anche 200 euro in più e con gli stipendi che ci sono, è impossibile farcela". Il lavoro povero è l’altro grande scoglio da superare.

"Salari poco dignitosi, precludono a giovani e meno giovani l’autonomia". I dati fotografano la realtà anche nella ricca Brianza orientale, dove le sacche di esclusione crescono insieme alle difficoltà. Nel 2024, 274 persone hanno ricevuto aiuto al Centro, 59 delle quali erano al primo contatto. Con loro i volontari hanno tenuto 1.178 colloqui "perché l’ascolto è la prima risposta, qui arriva gente che non sa più dove sbattere la testa". Oltre la metà, il 55,4%, sono donne, il 44,6% uomini. L’età media è 49 anni e mezzo, il 38% ha la licenzia media, il 36,1% un lavoro a tempo pieno o part-time. Oltre un terzo, il 35,1%, è italiano e nella fetta degli stranieri (64,9%), il 93% ha il permesso di soggiorno. Il 7% è irregolare. "La forte presenza di migranti – spiega Pirola – conferma che chi non ha una rete di riferimento, è meno capace di orientarsi nel labirinto della burocrazia e ha meno diritti riconosciuti dalla legge, rimane più stabilmente ai margini". Nell’83% dei casi le persone si sono rivolte a Caritas "per problemi di reddito: non ce la fanno ad arrivare a fine mese", il 60% ha criticità legate all’occupazione, il 33% con la casa. L’88% chiede sostegno personale, il 43,5% sussidi per pagare affitto e bollette, il 62%, invece, ha bisogno di beni e servizi.

"I dati confermano che la povertà assoluta va consolidandosi – sottolinea la coordinatrice – ed è più complessa che in passato: ci sono più necessità in capo a ogni singolo". Il 53% ha problemi abitativi, fra convivenze difficili, pigioni onerose e mutui insostenibili, "oltre il 30% del reddito netto. In molto casi supera di gran lunga la metà delle entrate". Il quadro è fosco, "sia l’offerta di alloggi pubblici che di locazioni private per fasce medio basse è insufficiente", aggravato "dalla scelta di tanti proprietari di destinare gli immobili ad affitti brevi anche qui".