MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Esperimento al Vigentino. Socialità e affitti calmierati in ex palazzi abbandonati: "La casa per ricominciare"

Nel complesso di via Antegnati dieci alloggi sono per la Fondazione Don Rigoldi. Aiutate 36 persone. Ora la raccolta fondi per continuare: obiettivo 100mila euro. .

Nel complesso di via Antegnati dieci alloggi sono per la Fondazione Don Rigoldi. Aiutate 36 persone. Ora la raccolta fondi per continuare: obiettivo 100mila euro. .

Nel complesso di via Antegnati dieci alloggi sono per la Fondazione Don Rigoldi. Aiutate 36 persone. Ora la raccolta fondi per continuare: obiettivo 100mila euro. .

di Marianna VazzanaMILANOIn due anni, la vita è cambiata in meglio per 36 persone. Diciassette famiglie di 12 nazionalità diverse ma anche ragazzi soli, arrivati a Milano con il desiderio di costruirsi un futuro. Tutti erano in difficoltà. E tutti sono riusciti a conquistare la propria autonomia partendo da un tetto sulla testa. Una casa a Milano, che per molti continua a essere un miraggio. Ma le mura sono il primo passo e, nel cammino verso l’autonomia, non sono sufficienti senza una rete di relazioni. Adesso si continua con nuovi protagonisti: è il progetto “Una casa per ricominciare 2.0” della Fondazione Don Gino Rigoldi. L’obiettivo è accogliere 6 adulti in difficoltà e 7 nuclei familiari, in tutto una ventina di persone tra cui anche minori. A disposizione, dieci alloggi si trovano nel complesso “5 Square“, in via Antegnati 11, al Vigentino. È il primo progetto di housing sociale a Milano (con affitti a canone convenzionato, più bassi rispetto ai prezzi di mercato) che nasce dalla rigenerazione di edifici abbandonati, realizzati dal gruppo Ligresti e poi acquistati da Redo sgr. Così il complesso edilizio ha una nuova vita. È formato da cinque palazzi che si aprono su altrettante corti interne collegate con spazi verdi per l’incontro e il gioco, servizi e negozi. Oltre 100 appartamenti a disposizione, bilocali e trilocali.

In questo contesto si inserisce il progetto della Fondazione Don Rigoldi. Dal 2022 vengono accolte persone in emergenza abitativa segnalate dai servizi del territorio, offrendo un alloggio temporaneo fino a 24 mesi. Il progetto prevede che ciascuno paghi un piccolo contributo, a seconda delle proprie possibilità. E questo è un tassello fondamentale nel piano complessivo: ognuno è seguito da un’équipe che fornisce supporto educativo, affianca nella ricerca del lavoro e nella gestione del denaro. Adesso è attiva la raccolta fondi per andare avanti, sostenuta da Intesa Sanpaolo. L’obiettivo è arrivare a 100mila euro entro fine agosto: tutti possono partecipare con una donazione attraverso la pagina dedicata sul sito web For Funding, la piattaforma di crowdfunding della banca, che contribuirà a sua volta con 2 euro per molti dei prodotti acquistati dai clienti in modalità online.

Tante, le storie di chi è rinato. "Per esempio quella di una donna che cercava di costruirsi una nuova vita insieme alla figlia adolescente. Era stata segnalata da un centro antiviolenza, subiva abusi da parte del marito e non era autonoma", racconta Chiara Galluccio, responsabile del progetto. "Anche grazie a un corso di formazione, è riuscita a reinserirsi nel mercato del lavoro. Poi ha fatto domanda di casa popolare ed è riuscita a ottenere un alloggio alla sua portata". E poi c’è un giovane della Guinea di 26 anni, "segnalatoci dal suo datore di lavoro. Faceva il cameriere e alloggiava in case di fortuna. Ora lavora come rider, con un contratto a tempo indeterminato. Il condominio di via Antegnati gli è talmente piaciuto che, una volta uscito dal progetto, ha presentato domanda per un alloggio “suo“ e l’ha ottenuto. Ora si dà da fare per aiutare a sua volta gli altri". Per esempio, sta insegnando a una ragazza a guidare il monopattino. In cortile, nelle sere d’estate.