
La raccolta fondi online è partita da poche ore e già più di 2mila euro sono arrivati per la famiglia...
La raccolta fondi online è partita da poche ore e già più di 2mila euro sono arrivati per la famiglia di Mamadou Tourè, l’operaio di Lesmo morto lunedì, mentre lavorava, come ogni giorno da 25 anni, alla Gusmar di Monza. La leva di un tornio se l’è portato via in un attimo.
Una tragedia che si è abbattuta sulla sua famiglia, moglie e 4 figli, di cui due alle elementari e due adolescenti, per i quali il dolore straziante della perdita si somma al timore per il futuro. Papà era l’unico sostegno di tutti. Su questo però, Comune, sindacati e associazioni avevano promesso fin dalle prime ore dopo l’incidente impegno e in tempo record sono passati ai fatti. Ieri, l’amministrazione, la parrocchia di Santa Maria Assunta, l’Avis a Fiom Brianza hanno lanciato una colletta sulla piattaforma Gofundme. "Ogni contributo, grande o piccolo, rappresenta un segno di vicinanza e un gesto di speranza – dice la sindaca Sara Dossola – insieme possiamo fare la differenza e aiutare la famiglia a guardare avanti, nonostante il dramma delle morti sul lavoro". In rete, anche qualche riga per ricordare cosa è successo. Mamadou, 48 anni, in Italia da quando ne aveva 17, cittadino a tutti gli effetti, stava lavorando sul tornio, quando una leva l’ha compito in pieno viso, sfigurandolo. È morto sul colpo. Per i suoi l’inizio di una tragedia senza fine. La comunità reagisce subito e decide di tendere una mano.
"Basta con questa strage silenziosa – dice Pietro Occhiuto, segretario della Fiom brianzola. – È inaccettabile che nel 2025 si continui a morire di lavoro, mentre troppe aziende e istituzioni si voltano dall’altra parte. Siamo al fianco della moglie e dei figli di Mamadou, a cui assicureremo tutta l’assistenza e la tutela legale necessaria. E stiamo valutando di costituirci parte civile, perché la ricerca della verità e della giustizia è un dovere nei confronti non solo della famiglia, ma di tutti i lavoratori. Non ci fermeremo: continueremo a denunciare e a lottare fino a quando il diritto alla sicurezza non sarà garantito a tutti".
La Fiom-Cgil ha messo a disposizione anche un conto corrente, un altro canale attraverso il quale si può donare per aiutare moglie e figli della vittima: l’Iban è IT94Q0103034000000008447105.
Bar.Cal.