CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Il volto di Gesù secondo l’ingegnere: "Così vi spiego la Sacra Sindone"

L’ultimo libro di Enrico Domenico Spreafico, laurea in Elettronica e appassionato del Telo conservato a Torino "Si tratta di un enigma che attraversa i secoli, sospeso tra la devozione religiosa e l’indagine scientifica".

Enrico Domenico Spreafico, 73 anni, ingegnere con una laurea in Elettronica

Enrico Domenico Spreafico, 73 anni, ingegnere con una laurea in Elettronica

Non è il suo primo libro sull’argomento. Dopo un anno di ricerche, per "controllare che quello che scrivevo fosse solido e secondo le più recenti ricerche", Enrico Domenico Spreafico, 73 anni, ingegnere, con una laurea in Elettronica al Politecnico di Milano, ha pubblicato “Sindone la fortezza inespugnabile“. Il libro è stato presentato al cine-teatro La Campanella di piazza Anselmo IV. Pensionato e volontario per la Croce Bianca, dopo il suo primo libro del 1991 sullo stesso argomento, con questo volume completa il suo impegno per far conoscere il Sacro Telo che ha impressa l’immagine del volto di Gesù. "La Sindone di Torino - spiega - è un enigma che attraversa i secoli, sospeso tra devozione religiosa e indagine scientifica. È un crocevia in cui fede e ragione si incontrano, si confrontano e, talvolta, si sfidano". L’idea di Spreafico è quella di guidare il lettore in un viaggio tra i molteplici interrogativi e le sorprendenti scoperte legate alla Sindone, offrendo una prospettiva in cui la ricerca e il dubbio non sono in contrasto con la spiritualità, ma anzi ne diventano parte integrante. Con un linguaggio appassionato, intreccia dati storici, analisi scientifiche e riflessioni conducendo a una comprensione più profonda del Telo. Il ricavato del libro servirà per inviarne copie ai penitenziari femminili e minorili. Chi lo conosce sa del suo impegno a favore del prossimo: durante gli studi ha insegnato scuola guida, proseguendo per altri vent’anni per passione. Per vent’anni è stato consigliere comunale e assessore. Ha scritto su un settimanale locale. Ha collaborato con la parrocchia: in particolare, con il doposcuola serale per la licenza di terza media agli adulti. O ancora con il doposcuola della Caritas per le gli studenti delle scuole medie. Ha promosso una compagnia teatrale dialettale con rappresentazioni anche nelle case di riposo. "Ho anche scritto il testo di una rappresentazione di saluto al parroco dal titolo “Sa po no tegnill chi? (Non si può tenerlo qui?, ndr)“. Ma ecco la sua passione per la Sindone. "Nel 1991, con il sindologo Mario Moroni e il Comitato San Martino ho organizzato una mostra sulla Sindone. Nell’occasione ho pubblicato con Moroni, Paola Senini e Ildefonso Valota un libro che oggi è inserito nell’elenco dei volumi sulla Sindone di Torino, alla 43esima posizione". La sfida ora è stata quella di superare il primo scritto e di pubblicarlo in occasione del Giubileo. "Ho usato un taglio agile, a tutti accessibile - racconta Spreafico - dando gli elementi base perché il lettore possa apprezzarne il valore. La Sacra Sindone mi ha sempre appassionato per la sua straordinaria fattura e perché quello è il volto di Gesù, per il fedele è il volto di Dio in questa valle di lacrime che ha attraversato nel modo più doloroso. Il crocefisso mostra bene quali sofferenze ha liberamente patito, la Sindone ne mostra concretamente i segni". "Giunti al termine del libro - scrive nell’introduzione fratel Ruggero Valentini, presidente della Fondazione Nostra Signora del Buon Consiglio - credo che molti lettori saranno grati all’autore per l’aiuto a cogliere il valore e il significato della Sindone e non dubito che altrettanti continueranno a mantenere delle riserve o comunque a non sentirsi completamente appagati". "Mi rivolgo ai lettori - conclude Spreafico -: inviatemi commenti, segnalate imprecisioni e suggerite integrazioni. Assicuro di leggere tutto e di rispondere per quanto possibile". L’indirizzo è domenico.spreafico@virgilio.it.