FABIO LUONGO
Cronaca

Assessora neo mamma sotto accusa. Minotti contro il Pd: "Attacchi vili"

Lissone, le critiche dell’opposizione per la prolungata assenza dal Consiglio scatenano una bufera. I dem: può collegarsi anche a casa da remoto. La replica: non mi sono mai sottratta ai miei impegni.

Carolina Minotti, assessora a Cultura e Istruzione, è diventata mamma 4 mesi fa L’opposizione le contesta una prolungata assenza dalle sedute del Consiglio

Carolina Minotti, assessora a Cultura e Istruzione, è diventata mamma 4 mesi fa L’opposizione le contesta una prolungata assenza dalle sedute del Consiglio

L’assessora a Cultura e Istruzione, diventata mamma da nemmeno 5 mesi, non si vede in Consiglio comunale da tempo. Un’assenza che per le opposizioni "sta diventando un po’ imbarazzante", perché "non è presente da molti mesi" e questo non permetterebbe alle minoranze di confrontarsi sui temi di sua competenza. Un’osservazione che è diventata una bomba scagliata nel dibattito politico e che ha sollevato un putiferio.

È polemica a Lissone per le critiche mosse dal capogruppo del Pd Elio Talarico e da altri consiglieri d’opposizione alla prolungata assenza dalle sedute del parlamentino locale dell’assessora Carolina Minotti, diventata mamma nei primi mesi di quest’anno. La diretta interessata ha subito risposto alle accuse con parole durissime. "Nonostante lo status di neo mamma non mi sono mai sottratta al mio impegno di assessore, portando avanti i progetti legati alle mie deleghe e partecipando alle sedute di Giunta già dopo una settimana dal parto - sottolinea Minotti -. Non devo certo giustificarmi con chi, conscio della mia maternità con una bambina di 4 mesi, vuole solo alimentare sterili polemiche. Fa riflettere però che al giorno d’oggi il consigliere Talarico pensi ancora che la donna sia relegata al ruolo di fattrice".

Minotti bolla come "vili e inaccettabili" gli attacchi subiti e ricorda come anche di recente l’opposizione "ha giustificato l’assenza di tutta la minoranza dal Consiglio per ben 7 mesi per protestare contro un regolamento, adducendo un motivo serio. Evidentemente la maternità per loro non lo è".

Pronta la replica del Pd. "Non si mette in discussione il sacrosanto diritto alla maternità - dicono -, ma si rivendica il diritto di noi consiglieri di minoranza all’informazione e all’interlocuzione politica con chi progetta e gestisce le politiche culturali".

"Consapevoli dello stato di neo mamma dell’assessora siamo stati in silenzio per mesi, rispettando le priorità imposte dalla nuova situazione - spiegano -, ma visto che con il nuovo regolamento di Consiglio è possibile partecipare a distanza sia ai Consigli comunali sia alle commissioni, sarebbe auspicabile utilizzare questi mezzi per poter interloquire e dibattere su temi che stanno a cuore all’intera comunità". Dal Pd respingono "polemiche spicciole e strumentalizzazioni" e chiedono "un intervento in Consiglio anche da remoto, oppure una commissione dedicata online, oppure delegando qualche collega assessore. Gli strumenti ci sono".