Monza, 22 aprile 2024 – La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per il vigile del fuoco Enrico Celestino Vergani, 57 anni, di Carate Brianza e altri quattro indagati a vario titolo di corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d’ufficio, peculato, frode nelle pubbliche forniture, truffa, induzione indebita a dare o promettere utilità e riciclaggi
o. L’addetto agli acquisti per l’ufficio automezzi è accusato di avere abusato del suo ruolo per ottenere mazzette dai fornitori, ma anche regali come buoni benzina e catene da neve per le proprie auto, oltre che intascarsi beni del Comando provinciale di Monza dove prestava servizio.
I fatti contestati vanno dal 2021 al 2023. Era il 5 dicembre quando sono scattate le manette per Vergani e l’imprenditore Sergio Fortini, 54 anni, di Manerba del Garda. Ai domiciliari erano andati un altro imprenditore di Giussano, Martino Longoni, 54 anni e la moglie del vigile del fuoco, Mariangela Braggiato, 54 anni, indagata per avere speso 30mila euro ben consapevole, secondo gli inquirenti, che erano soldi “sporchi“. Fortini è stato poi scarcerato per motivi di salute, Longoni è tornato in libertà dopo l’interrogatorio di garanzia con il gip. Revocati i domiciliari anche alla moglie di Vergani dopo la conclusione delle indagini preliminari, in cui la Procura ha aggiunto una nuova accusa di truffa ai danni dello Stato e un altro indagato, Edoardo Correnti, 53 anni, di Giussano, che con Vergani è accusato di avere fatto il furbetto del cartellino di presenza in ufficio per le ore di lavoro straordinario.