Il pompiere infedele parla. Mazzette e doni per le forniture. Interrogatorio-fiume in Procura

Dopo quasi due mesi in cella ha chiesto di essere sentito dagli inquirenti

Il pompiere infedele parla. Mazzette e doni per le forniture. Interrogatorio-fiume in Procura

Il pompiere infedele parla. Mazzette e doni per le forniture. Interrogatorio-fiume in Procura

Quattro ore e mezza di interrogatorio in Procura per il vigile del fuoco addetto agli acquisti per l’ufficio automezzi accusato di avere abusato del suo ruolo per ottenere mazzette dai fornitori, ma anche regali come buoni benzina e catene da neve per le proprie auto, oltre che intascarsi beni del Comando provinciale di Monza dove prestava servizio. A quasi 2 mesi dal suo arresto e di detenzione in carcere Enrico Celestino Vergani, 57 anni, di Carate Brianza, ha chiesto di venire sentito dagli inquirenti per chiarire la sua posizione. Un interrogatorio-fiume insieme ai suoi difensori, gli avvocati Monica Mariani e Paolo Rivolta, al termine del quale i legali si sono riservati di presentare una richiesta di scarcerazione. Era il 5 dicembre scorso quando sono scattate le manette per corruzione per Vergani e per l’imprenditore Sergio Fortini, 54 anni, di Manerba del Garda, arrestati dai carabinieri della Compagnia di Desio e dai colleghi di Brescia che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Monza Andrea Giudici. Agli arresti domiciliari sono andati invece un altro imprenditore di Giussano, Martino Longoni, 54 anni e la moglie del vigile del fuoco, Mariangela Braggiato, 54 anni, indagata di riciclaggio per avere speso 30mila euro ben consapevole, secondo gli inquirenti, che erano soldi provento delle attività illecite del coniuge. Gli altri sono accusati invece a vario titolo di induzione indebita a dare o promettere utilità, peculato, corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture e truffa, commessi dal luglio 2021 al marzo 2023. Sergio Fortini è stato poi scarcerato per motivi di salute, mentre Martino Longoni è tornato in libertà dopo l’interrogatorio di garanzia con il gip.

La moglie del pompiere è invece ancora ai domiciliari. Secondo l’accusa, a permettere al vigile del fuoco di fare il bello e il cattivo tempo con i fornitori è stato il fatto di essere il gestore della piattaforma ministeriale che consente la trattativa privata per l’acquisto di merci per importi di minore entità. Vergani ci ha provato nell’ottobre 2022 con Alberto Sala, titolare di una ferramenta a Desio. Gli ha proposto di consegnargli 6mila euro per un contratto di fornitura di materiale da 10mila euro, prospettandogli di non ritirare merce per quasi 4mila euro, tanto la pubblica amministrazione avrebbe comunque saldato per intero la fattura. Di tutta risposta Alberto Sala era invece andato dai carabinieri.

S.T.