DARIO CRIPPA
Cronaca

Il sogno dell’ingegner Jajo. Laurea postuma all’ambientalista

Morto di tumore a soli 24 anni, in suo nome sono stati piantanti boschetti e aiuole ecologiche. Il Politecnico ha deciso di conferirgli il titolo che non aveva fatto in tempo a raggiungere per la malattia.

La cerimonia nell’aula magna del Politecnico di Milano con la laurea alla memoria per. Jacopo “Jajo“ Abramo in Ingegneria Energetica

La cerimonia nell’aula magna del Politecnico di Milano con la laurea alla memoria per. Jacopo “Jajo“ Abramo in Ingegneria Energetica

Un incontro sul treno, fortuito, "forse Jacopo stava muovendo le fila da Lassù". Rocco Abramo, il papà, ne è convinto. Suo figlio Jacopo, per gli amici Jajo, è diventato dottore in Ingegneria Energetica al Politecnico di Milana. Era il suo sogno, aveva frequentato per due anni sempre più faticosamente sino a quando non era stato costretto a interrompere, stroncato da un tumore, che lo ha ucciso il 3 dicembre del 2018. Ma i suoi professori non lo hanno dimenticato e così, quando hanno incontrato sua madre, Silvana Garibaldi, sul treno mentre tornava da Milano, hanno pensato che quel percorso meritava di essere premiato e ricordato per sempre con una laurea alla memoria.

E così venerdì scorso, nell’aula magna del Politecnico in via Leonardo da Vinci a Milano, la prestigiosa università ha conferito quella laura a Jacopo. C’erano tanti amici, vecchi compagni di scuola (Jacopo aveva frequentato con profitto il liceo scientifico Frisi nella sua Monza), famigliari. Come una festa in cui l’invitato principale era presente ma solo con lo spirito. È una storia struggente quella di Jacopo Abramo. Morto ad appena 24 anni con il cuore pieno di progetti. Ambientalista convinto, oggi continua a parlare attraverso l’associazione Bella Jajo, fondata dai suoi genitori con la sorella Carlotta e che porta avanti da allora le sue battaglie. Tornei di calcio ("altra grande passione di Jacopo, che aveva militato come terzino in tante squadre brianzole"), spettacoli, "ma soprattutto stiamo piantumando alberi, arbusti fioriti, corredati di casette per gli insetti impollinatori. A Monza abbiamo già inaugurato quattro isole ambientali: in via Bertacchi, dove Jacopo si ritrovava con gli amici, ma anche in viale Libertà, alla scuola De Amicis e alla scuola Raiberti, sempre con il sostegno del Comune. E abbiamo creato i suoi boschetti fioriti Bella Jajo, con anche tavolini e panchine: uno nel 2019 nei pressi del centro Liberthub di viale Libertà; uno l’anno scorso con trenta alberi ai giardinetti Pina Sacconaghi in via della Gallarana: 30 come gli anni che avrebbe compiuto quel giorno".

L’ambiente e i sogni. "Una generazione fantastica" sussurra commosso il papà. Presenti il giorno della laurea: "è stato emozionante. Quell’incontro casuale sul treno è stato speciale. I suoi professori, in particolare Luigi Colombo, hanno deciso che bisognava fare qualcosa. È allo studio una borsa di studio intitolata a nostro figlio da destinare a studenti meritevoli. Intanto, è arrivata questa laurea". A conferirla, la rettrice del Politecnico Donatella Sciuto e il preside Lorenzo Dozio, coadiuvati dal professor Luigi Pietro Maria Colombo e dalla dottoressa Rossella Saija che hanno organizzato l’incontro. Sì, Jajo è vivo.