
La bottega di Nino Manzoni al quartiere Cristo Re era stata un punto di riferimento amatissimo. Stefano scomparve nel ’98 durante il militare: il papà organizzava con la moglie Nadia l’evento alla Gerardiana.
Per chi ha Fede, ora la sua famiglia è riunita in un mondo migliore. È morto lunedì Giovanni “Nino” Manzoni. Aveva 76 anni e a Monza, ai quartieri San Gerardo e Cristo Re soprattutto, moltissime persone lo conoscevano e gli volevano bene.
A Cristo Re perché per mezzo secolo ne era stato il parrucchiere e centinaia di clienti erano entrati nella sua bottega di via Vespucci. Oggi accanto c’è una macelleria islamica ma un tempo era uno dei cuori battenti del quartiere.
E poi a San Gerardo perché qui viveva e aveva iniziato a giocare a basket suo figlio Stefano. Un bel ragazzone, alto uno e 90. Divenuto presto una promessa della palla a spicchi brianzola nel ruolo di guardia-ala, aveva trovato una tragica morte nel 1998 in un incidente stradale assieme a tre commilitoni mentre svolgeva il servizio militare a Cordenons, in Friuli. Tornavano in caserma dopo una serata a vedere la partita in Tv al bar.
Una tragedia di cui avevano parlato tv e giornali, i funerali di Stato. Quattro giovani vite spezzate in un lampo (Stefano aveva 21 anni). Da allora papà Nino, una passione per il calcio (tifava Milan e Monza), per l’Africa, dove era stato spesso in vacanza, per la musica leggera e per i vecchi film, assieme alla moglie Nadia Della Corna aveva vissuto solo per il ricordo di quel figlio perduto.
Per più di vent’anni, aveva organizzato al Nei di via Enrico da Monza un torneo di basket giovanile alla sua memoria, ogni anno 8 club mandavano le loro rappresentative al campo della Gerardiana di Monza, la prima società di Stefano, rimasta sempre al fianco dei suoi genitori anche dopo il terribile lutto.
Con i vecchi compagni e amici di Stefano che si ritrovavano per una partitella amichevole da disputare nell’intervallo tra le finali, ogni volta fino allo scorso anno. Quando la città era stata funestata dalla morte di un 16enne, Matteo Trenti, investito da un’auto mentre tornava a casa in bicicletta, Nino Manzoni aveva allargato il torneo chiamandolo “Città di Monza“ e intitolando un premio anche al giovane boy scout.
Mamma Nadia, da tempo malata, era morta nel 2021. Nino, rimasto solo, aveva continuato a organizzare il torneo, poi un brutto male ha preso anche lui. L’altro ieri, la sua morte.
I funerali si svolgeranno questo pomeriggio alle 15 alla chiesa di San Gerardo. Dopo la cremazione, le sue ceneri verranno portete in cimitero.