DARIO CRIPPA
Cronaca

Emergenza sicurezza sui bus. Calci, sputi e insulti agli autisti: "Non aspettiamo il morto"

Già due aggressioni in pochi giorni e situazione fuori controllo. Il personale è ormai terrorizzato. Salvatore Russo, collega e responsabile per Fratelli d’Italia: bisogna fare qualcosa al più presto.

Non si fermano gli episodi di violenza nei confronti degli autisti dei pullman

Non si fermano gli episodi di violenza nei confronti degli autisti dei pullman

Due aggressioni nel giro di una manciata di giorni. Sputi e pugni all’autista e al controllore, insulti, una bottiglia di birra rovesciata addosso in segno di scherno. Le corse portate a termine solo per senso di responsabilità, per non lasciare a terra persone che attendevano da tempo e addirittura una donna con la carrozzina diretta in ospedale. L’estate è appena terminata e i problemi sugli autobus sono tornati prepotentemente. "La situazione è grave e ormai intollerabile". Salvatore Russo, autista di lungo corso e responsabile del trasporto pubblico del Dipartimento di Monza e Brianza per Fratelli d’Italia, combatte contro i mulini a vento. Il primo caso, il più grave, è andato in scena qualche giorno fa sulla tratta con Limbiate. È qui che sull’autobus salgono in sette od otto ragazzini, di chiara origine nordafricana, urlanti. Il problema è però in uno di loro, sui 17-18 anni, che va dall’autista a chiedergli un accendino. "Gli ho detto che non fumavo - racconterà ai carabinieri nella sua denuncia - ma lui ha reagito insultandomi e prendendomi a male parole e sputandomi sulla giacca". A quel punto l’autista spaventato chiama i carabinieri.

Tutto finito? Per nulla. Dopo qualche minuto sull’autobus, fermo al capolinea si presenta di nuovo il ragazzino della sigaretta. Stavolta pretende di partire subito, "ho fretta, muoviti!". Ma l’autista non può, c’è un orario da rispettare. Ecco allora la reazione violenta. Il ragazzo gli sferra un pugno in faccia, mentre un secondo viene parato col braccio dalla vittima. L’altro ieri, un nuovo episodio. Questa volta a Lissone. Due ragazzi, forse italiani, salgono con due bottiglie di birra di vetro aperte in mano, proibite dal regolamento in quanto pericolose. Stanno bevendo e le nascondono sotto un sedile. Un controllore però se ne accorge. E scopre anche che i due ragazzi sono privi di biglietto. All’invito a scendere dal bus, quantomeno per buttare la bottiglia, parte una raffica di insulti. E uno dei due ragazzi rovescia addosso al controllore tutta la sua bottiglia di birra.

"Alla fine - racconta Russo - l’autista, invece di bloccare la corsa come avrebbe potuto per prudenza, ha deciso di incassare gli insulti a ripartire per Monza. C’era una donna con la carrozzina, per puro senso civico non se l’è sentita di lasciarla a terra.Il problema è che se la nuova stagione riparte cos’, non potrà che peggiorare. Raccolgo segnalazioni tutti i giorni, l’argomento è all’ordine del giorno. Bisogna fare qualcosa prima che si faccia male qualcuno o ci scappi il morto: ci sono tratte che soprattutto alla sera sono diventate pericolose".