
Il raid contro l’opera dedicata a San Giovanni Paolo II in piazza Concordia. L’indignazione della comunità. Il sindaco Rossi è deluso: gesto inutile da commentare. E i filmati delle telecamere non sono più disponibili.
Seregno (Monza e Brianza) – Questa volta il furto ha davvero dell’incredibile: qualcuno ha rubato la croce dalla statua dedicata a San Giovanni Paolo II. Siamo in piazza Concordia, pieno centro di Seregno. Il punto zero di Seregno, luogo in cui transitano ogni giorno migliaia di persone. "La notizia ha colpito tutti – dichiara il sindaco Alberto Rossi -, me inlcuso. Un gesto che non serve nemmeno commentare, sia se si tratti di un furto sia di un atto vandalico. Ancor più pensando alla storica amicizia di Karol Wojtyla con la nostra città, grazie al rapporto con monsignor Luigi Gandini".
Proprio grazie al rapporto personale tra i due, Wojtyla nel 1983, all’inizio del suo pontificato, aveva deciso di recarsi in visita a Seregno. Conosceva molto bene monsignor Gandini per i suoi trascorsi in Polonia e, una volta eletto Papa, aveva accettato di venire in Brianza per salutare lui e i fedeli. Un incontro storico. Non a caso quella visita era stata consacrata a futura memoria anche con la realizzazione di una statua realizzata dallo scultore locale Antonio De Nova. E sono tante le persone, anche non credenti, che si sono affezionate a quell’opera per tutto ciò che Giovanni Paolo II ha fatto durante il suo pontificato, con la sua parola e il suo esempio.
"In diversi mi hanno chiesto delle telecamere – commenta Rossi in risposta a chi è convinto che con le immagini si possa risalire al responsabile del brutto gesto e chiedergli conto delle sue azioni -. Funzionano tutte, le abbiamo ammodernate, le abbiamo più che triplicate, ci sono servite in più occasioni a individuare responsabili di alcune azioni e in piazza sono presenti. Il caso specifico pare incredibile e un po’ fa pensare, ma tutto era in vista e nessuno si è accorto di nulla per almeno più di una settimana". Dalle immagini, insomma, si è scoperto che tutto dev’essere accaduto prima del 19 agosto. Quando la polizia locale ha saputo del furto, si è subito messa ad analizzare i fotogrammi ma si è accorta che in quelli disponibili la croce già non c’era più.
"Le immagini precedenti non ci sono – spiega Rossi - perché per la legge sulla privacy le registrazioni vengono automaticamente eliminate dopo 7 giorni e quindi, in ragione del fatto che nessuno si è accorto prima della cosa, e nessuna segnalazione è giunta nel frattempo alle forze dell’ordine, non possono essere visionate". Per le forze dell’ordine, insomma, indagini davvero difficili se non proibitive. Per i seregnesi, invece, una brutta ferita. Colpita la statua a loro più cara. Una sorpresa estiva di cui tutti avrebbero fatto volentieri a meno.