Dorio (Lecco) – Ora c’è anche il Rov, ma il lago di Como continua a nascondere il corpo di Sergio. Per cercare Sergio Corsano, il papà eroe, il 55enne tedesco che lunedì è annegato dopo essersi tuffato in acqua per aiutare i suoi due figli di 10 e 14 anni in difficoltà al largo di Dorio, da ieri è in azione pure il drone subacqueo dei vigili del fuoco del Nucleo sommozzatori di Sardegna, specializzati in ricerca strumentale. È un concentrato di tecnologia appositamente studiato per le operazioni search and rescue, ricerca e soccorso: è dotato di telecamere, termo-camere, sonar, ecoscandagli e pinze per il recupero. Può immergersi fino a 200 metri. In passato mini-sottomarini simili hanno già permesso di recuperare altri corpi di dispersi. Non è semplice: il Lario è grande, profondo, buio.
In superficie invece, per il terzo giorno consecutivo, hanno continuato a perlustrare il lago i militari della Guardia costiera del Terzo nucleo di Menaggio, i carabinieri del Servizio navale di Lecco, i vigili del fuoco delle squadre nautiche e del Nucleo sommozzatori, i finanzieri del Reparto operativo aeronavale di Como. Nonostante l’imponente spiegamento di uomini e mezzi, tuttavia al momento Sergio non si trova. Le condizioni meteo purtroppo non aiutano, perché è in corso un’allerta rossa.

Sergio a Buhl, cittadina della Germania sud-occidentale, oltre ad abitare, gestisce il Bistrot Top Dog e la Trattoria Pomodorino. “I clienti sanno del tragico incidente, piangono e sono scioccati come tutti noi”, riferiscono i colleghi ai giornalisti Elena Sausen, Sara Harbrecht, Jorg Seiler del Badische Neueste Nachrichten del quotidiano regionale locale. Chi lo conosce lo descrive come una persona generosa: ha aiutato alcuni suoi dipendenti stranieri con le pratiche burocratiche e a trovare casa e lavoro. Pure gli altri commercianti sono scioccati, perché a Buhl è un punto di riferimento. Sergio lunedì era su una imbarcazione da diporto noleggiata a Dongo, di quelle che si guidano senza patente nautica. Lui e Nathalie, la moglie di 44 anni, sono rimasti a bordo, mentre i due figli si sono tuffati per un bagno. All’improvviso si sono alzati vento e onde e i due ragazzini si sono allontanati dalla barca: nonostante indossassero il giubbotto di salvataggio, il papà si è spaventato e si è tuffato per recuperarli, ma senza salvagente. Dopo averli aiutati a risalire a bordo, lui è sprofondato senza più riemergere.