
Per gli insegnanti incontrare di nuovo i propri studenti è sempre toccante. L’emozione è ancora più intensa per le insegnanti...
Per gli insegnanti incontrare di nuovo i propri studenti è sempre toccante. L’emozione è ancora più intensa per le insegnanti della scuola in ospedale, che vendono i bambini in situazioni difficili e a volte rischiose.
Lo racconta Orianna Marzi, storica insegnante della primaria Salvo D’Acquisto che si occupa da qusi vent’anni della Scuola in ospedale. "I nostri alunni – racconta – li vediamo guariti, laureati e con figli. Un ragazzo, 22 anni, l’ho visto proprio l’altro giorno dopo averlo seguito in prima elementare: appena ho sentito il suo nome, mi è subito venuto alla mente e gli ho detto “ma io ti conosco“. Ed è stato subito abbraccio e un’ondata di ricordi. Un altro che ho seguito in seconda, oggi diciottenne, viene spesso a trovarci ed è sempre una festa. Molti, dopo l’esperienza della malattia proseguono gli studi e scelgono la facoltà di medicina".
Tommaso Moriggi, un fisico da atleta, è un ex bambino del Centro Verga che ha studiato Scienze motorie e oggi è il coordinatore dello staff di scienze motorie dello progetto Sport Therapy, che stimola il rinforzo muscolare di bambini e ragazzi sottoposti a trapianto. Anche gli esperti di scienze motorie collaborano con la scuola, come spiega la maestra, in un progetto di didattica e movimento. Alcune sequenze di movimenti aiutano a ricordare concetti di storia, geografia, orientamento nello spazio o vocaboli in inglese: il movimento aiuta la memorizzazione. La scuola entra offre quello spazio di vita normale, preziosissimo per credere nel futuro e quindi viene presa molto seriamente.
"Per esempio – racconta la maestra Orianna – nei mesi scorsi, in occasione dell’esame di terza media, un ragazzo, pur non potendo andare in aula, ma sostenendo l’esame in camera, ha voluto comunque indossare la camicia e vestirsi di tutto punto. La nostra è “la scuola in pigiama“, ma lui ha voluto conferire all’esame il tono di ufficialità che spetta a una prova ministeriale. È stato un grande gesto di forza, serietà e determinazione a proiettarsi verso il futuro. Anche quando sembrano non farcela, i ragazzi tirano fuori un’energia insospettata".
Un nuovo progetto è la Hospital School Monza (HSH), in collaborazione con la seconda media della scuola Elisa Sala, per stimolare l’apprendimento collaborativo rispetto a cittadinanza digitale e sviluppo sostenibile.
C.B.