BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Il borgo diventato città. I 75 anni di Vimercate. Galà in Comune:: "Ora siamo grandi"

Dal lavoro nei campi all’industria, le tappe della trasformazione. La promozione col presidente Einaudi, invitati i sindaci del passato. .

Francesco Cereda sindaco di Vimercate presiederà la cerimonia

Francesco Cereda sindaco di Vimercate presiederà la cerimonia

Settantacinque anni di città e un galà per raccontare la metamorfosi di Vimercate, il borgo rurale diventato capitale dell’hi-tech lombardo in pochi decenni. Il titolo fu concesso nel 1950 dal presidente Luigi Einaudi e nell’anniversario il sindaco Francesco Cereda chiama a raccolta i suoi predecessori. Uomini che hanno contribuito giorno dopo giorno a plasmarne la fisionomia attuale. "E oggi la città è un punto di riferimento per la cultura, l’educazione, i trasporti, la sanità", ricorda il primo cittadino.

L’appuntamento è per il 30 giugno alle 18 in Municipio. La cerimonia nella sontuosa Sala Cleopatra, fra gli invitati tutti gli ex amministratori, da allora. Un momento aperto al pubblico che vedrà anche l’intervento dello storico Stefano Levati, lo studioso si soffermerà sul significato del titolo. A chi ha avuto la responsabilità di governare verrà donata una pergamena con il decreto di Einaudi.

"In questi 75 anni Vimercate ha attraversato un percorso di crescita e trasformazione - ancora Cereda -. Siamo diventati una città moderna e dinamica, un punto di riferimento per il territorio". Un risultato frutto "dell’impegno, del sacrificio dell’amore di tante generazioni che con passione hanno contribuito a rendere la città quello che è".

Mentre, si celebra il passato, "guardiamo con speranza e fiducia avanti - ancora il primo cittadino - è importante ricordare che il nostro successo si basa sulle radici che ci hanno sostenuto e sui valori che ci uniscono: solidarietà, accoglienza e voglia di migliorare sempre. Per questa ragione, dobbiamo continuare a lavorare insieme come comunità unita, per costruire una Vimercate ancora più forte, più aperta e più solidale. Una città capace di affrontare le sfide di domani, senza perdere di vista le nostre tradizioni e il nostro patrimonio".

La città ottenne il riconoscimento "grazie alla propria storia millenaria e alla presenza di importanti infrastrutture sociali e scolastiche". Il nome deriva dal latino “Vicus Mercati“, che sottolinea il ruolo del borgo come centro di scambi commerciali. Una missione che ha un simbolo identico sempre a se stesso nel mercato del venerdì, uno dei più importanti della Regione: esisteva già nel Medio Evo, ma le origini dell’ex paese sono romane.