REDAZIONE MONZA BRIANZA

Fusione AEB-A2A, chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Seregno Alberto Rossi

L’ipotesi d’accusa è turbativa d’asta. Sotto accusa sei persone: si sospetta anche la manipolazione dei dati degli asset della multiservizi milanese

La sede di AEB; nel riquadro, il sindaco di Seregno Alberto Rossi

Seregno (Monza Brianza), 22 Novembre 2023 – La Procura di Monza ha chiesto il rinvio a giudizio per la presunta turbativa d'asta sulla fusione fra AEB e A2A.

Sotto accusa per l'operazione, ritenuta dalla pubblica accusa realizzata "al solo fine di favorire la società A2A" con un danno complessivo per AEB "non inferiore a 60 milioni di euro" e con "l'omessa valorizzazione di un premio di maggioranza a favore di AEB non inferiore a 5,7 milioni di euro", si trovano Loredana Bracchitta, presidente del consiglio di amministrazione di AEB spa (società a cui è stata affidata la fornitura e la gestione dei servizi essenziali, partecipata in maggioranza dal Comune di Seregno e per il resto da altri Comuni della Brianza); il sindaco di Seregno Alberto Rossi; Giuseppe Borgonovo, assessore alle partecipate del Comune di Seregno; Alfredo Ricciardi, segretario generale del Comune di Seregno; Giovanni Valotti, presidente di A2A e Pierluigi Troncatti, quale partner di Roland Berger srl.

L’inchiesta

Le indagini sono state eseguite dalla compagnia di Seregno della Guardia di Finanza, coordinata dai pm monzesi Salvatore Bellomo e Stefania Di Tullio. I fatti contestati vanno dal 2019 al 2020. Secondo l'accusa, gli indagati "al fine di favorire la società A2A, turbavano il procedimento amministrativo relativo all'operazione di integrazione societaria e industriale con AEB, che si concluse, con delibera del 20 aprile 2020 del Consiglio Comunale di Seregno, effettivamente in favore di A2A".

I mezzi fraudolenti sarebbero stati "un accordo predefinito" per "il mancato ricorso alla prevista procedura pubblica" e "la manipolazione dei dati degli asset di A2A" nonchè "la prospettazione di una insostituibilità derivante da scenari di crescita e sviluppo del gruppo AEB che non si sarebbero conseguiti con l'aggregazione ad altri operatori", prospettiva considerata invece "artefatta".

Il sindaco Alberto Rossi e l'assessore Borgonovo sono accusati di avere "supinamente recepito tutte le indicazioni" fornite dai coindagati, "intese ad escludere la gara pubblica".