Si volta pagina, ma la storia è sempre la stessa: malgrado la nomina del nuovo presidente, Aeb (Ambiente Energia Brianza) è sempre al centro delle polemiche. Lo è stata negli ultimi anni in occasione della controversa operazione di aggregazione industriale con A2A, ma anche il primo passo del nuovo consiglio di amministrazione è caratterizzato da aspre critiche. Dopo gli anni di gestione di Loredana Bracchitta, incaricata di traghettare il gruppo seregnese all’interno del colosso A2A, per il prossimo triennio si è scelto di puntare su una soluzione interna. Il nuovo presidente fino al bilancio 2025 sarà Massimiliano Riva, al quale nel recente passato era stata affidata la guida di Gelsia. Sua vice sarà Roberta Rosa Raimondi. In entrambi i casi si tratta di nomi proposti dal Comune di Seregno, che è riuscito a eleggere nel Cda anche Giuseppe Riccardo Camisasca e Chiara Silva. A2A ha inserito Lorenzo Spadoni, Maddalena Benedetti, Flavio Bianco, Nicoletta Mastropietro, Francesco Carlini. I Comuni di centrodestra, invece, hanno puntato su Andrea Barzaghi, presentato da Lissone. Il nuovo corso, però, trova già un oppositore: quel Tiziano Mariani (consigliere comunale di Seregno nella precedente legislatura) artefice di tutti i ricorsi al Tar.
"Apprendo mio malgrado che si è proceduto alla nomina del nuovo Cda di Aeb – commenta Mariani – e contestualmente a quella di un nuovo presidente. Si tratta di un grave atto che avviene a seguito della condanna definitiva della Corte di Cassazione, che fa seguito a medesimi pronunciamenti del Tar e del Consiglio di Stato che avevano annullato le nozze tra Aeb e A2A dichiarandole illegittime, che ha fatto luce sull’operazione di fusione tra Aeb SpA e A2A SpA, giudicata non solo illegittima per mancanza di gara, ma dolosamente gestita per favorire A2A come appare dal comunicato della Procura della Repubblica di Monza. Mi domando come sia possibile, di fronte a inequivocabili sentenze, non intervenire con la nomina precauzionale di un commissario ad acta e non sollecitare il rispetto dei pronunciamenti della magistratura attraverso la revoca degli atti di fusione da parte delle amministrazioni comunali interessate e indire una gara pubblica".