BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Fra chiesette e gelsi secolari. La bellezza a chilometro zero

Tappe d’obbligo la Pala di Camuzzago e a Bellusco le reliquie di Santa Giustina a San Martino

Tappe d’obbligo la Pala di Camuzzago e a Bellusco le reliquie di Santa Giustina a San Martino

Tappe d’obbligo la Pala di Camuzzago e a Bellusco le reliquie di Santa Giustina a San Martino

Dal gelso secolare di Agrate, simbolo dell’operosità brianzola, alla pala di Camuzzago, opera di Bernardino Butinone, tutore del Bramantino. Itinerario turistico fuori dagli schemi per chi non parte in questi giorni e vuole regalarsi una gita nel Vimercatese.

Prima tappa, l’albero monumentale in Villa Corneliani: secondo la leggenda sarebbe stato piantato nel XVI secolo e da allora è il guardiano della città con i suoi 12 metri d’altezza e 4 di larghezza. Da anni è ingabbiato, per aiutarlo a sorreggersi, ma il suo fascino non ne ha risentito.

A un tiro di schioppo, un altro tesoro, questa volta artistico, nel borgo belluschese, la chiesetta di Santa Maria Maddalena. Accanto a un ciclo di affreschi dedicato “all’apostola“, c’è la celebre Deposizione nel Sepolcro, la pala d’altare alla quale forse collaborò Nicola Moietta. In centro, altra tappa, a San Martino, dove sono conservate le reliquie di Santa Giustina, la patrona che ispira i carri fiorati, che ogni anno richiamano a Bellusco 10mila visitatori per celebrare la martire cristiana protettrice del borgo, sfuggita alla confisca napoleonica. Il suo corpo fu donato alla parrocchia da una vedova nobile milanese che voleva salvarla e da più di 200 anni il paese celebra il legame con la giovinetta che sfila per le vie del centro una volta l’anno, la prima domenica di settembre.

Qualche chilometro ancora e si può raggiungere San Giuseppe, la parrocchiale di Porto d’Adda, per ammirare il Giudizio universale di Vanni Rossi. Fra i dannati, nel 1944, il celebre pittore, uno dei più grandi del Novecento, infilò Hitler e Mussolini.