GIULIANO MARIA GALIMBERTI
Cronaca

Due strade chiuse per un anno. Poi toccherà allo svincolo

Il cantiere di Pedemontana avanza e in città due strade rimarranno chiuse al traffico per un anno. Fino alla fine...

Una protesta anti Pedemontana a Desio

Una protesta anti Pedemontana a Desio

Il cantiere di Pedemontana avanza e in città due strade rimarranno chiuse al traffico per un anno. Fino alla fine del mese di giugno 2026 niente transito in via Cassinetta e in via Carlo Alberto Dalla Chiesa. La chiusura, di fatto, è già operativa da giorni. Non sono situate nella stessa zona, ma sono circa alla stessa altezza. Non c’è nulla al momento che le unisce: in futuro, a lavori conclusi, ci sarà il tunnel autostradale.

Via Cassinetta è a nord dell’ospedale nel quartiere di San Carlo, a breve distanza dal quagliodromo. La via intitolata al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, invece, è situata tra il corso Milano e il Polo Tecnologico Brianza. Il provvedimento di chiusura per entrambe le strade è stato chiesto da Autostrada Pedemontana Lombarda per effettuare i lavori della tratta C della futura arteria viabilistica: ovvero la tratta che dalla Milano-Meda (all’altezza di Bovisio Masciago) si dirige verso il vimercatese. Per via Cassinetta la chiusura è totale. Da lì proprio non si passa. Il cantiere in quella zona ha preso forma già da tempo.

I primi segni dell’arrivo di Pedemontana in città si sono registrati proprio da quelle parti. L’area del quagliodromo, per prima, è quella che ha visto la posa delle reti di cantiere. Poi i primi scavi e i viaggi dei camion per il trasporto della terra. Di fatto chi arriva da nord percorrendo via Mazzini, prima dell’ospedale, non può non notare una spianata di terra che scende sempre più in corrispondenza del cantiere della metrotranvia. In via Dalla Chiesa, invece, i lavori rappresentano una novità. Non c’è il divieto di transito assoluto, visto che sono presenti alcune abitazioni, ma di certo il limite di 30 chilometri orari e, ancora di più, la presenza del cantiere riusciranno a scoraggiare anche l’automobilista più ostinato. Non si tratta, naturalmente, della maggiore conseguenza che avrà la città a livello di impatto di cantiere.

Il problema maggiore sarà un po’ più in là, inteso sia come momento di esecuzione dei lavori sia come collocazione geografica. La città infatti attende di capire quanto saranno pesanti le conseguenze quando sarà spostato verso ovest l’asse della Valassina con la chiusura dell’uscita di Desio Nord, quella a quadrifoglio percorsa ogni giorno da migliaia di veicoli e di fondamentale importanza per i numerosi insediamenti produttivi. Il Polo Tecnologico Brianza, da solo ne conta un centinaio. Come dimostrano le code quotidiane, quello svincolo finora ha salvato la città dal traffico.

Gualfrido Galimberti