LAURA LANA
Cronaca

Sesto San Giovanni, cittadini nell’ingorgo dei cantieri: "Trenta a settimana, traffico in tilt"

Le proteste dei residenti e la replica del Comune: programma non improvvisato, controlliamo i tempi

Il cantiere del sottopasso Campari a Sesto San Giovanni

Il cantiere del sottopasso Campari a Sesto San Giovanni

Sesto San Giovanni (Milano) – Un percorso a ostacoli tra i cantieri. Da programmazione: quindici-venti a settimana autorizzati dal Comune, cui si aggiungono lavori emergenziali per ripristinare le rotture delle reti di servizio, come al sottopasso Campari che in queste settimane ha messo a dura prova la circolazione verso il centro, con la corsia inaccessibile in direzione via Giovanna d’Arco. Così, si arriva a 30 cantieri a settimana, senza contare quelli permanenti del Pnrr, quelli per il bonus 110 (ad esempio via Cesare da Sesto) e quelli di rigenerazione urbana che prevedono demolizione e ricostruzione di edifici.

"Ci siamo dati questa regola: non più di una media di venti cantieri aperti a settimana per evitare il caos in città. Oltre a una programmazione studiata con mesi di anticipo e non improvvisata come abbiamo sentito nei giorni scorsi - replica l’assessore sestese all’Urbanistica e mobilità Antonio Lamiranda -. Controlliamo modi e tempi, facciamo diffide e sanzioni". Intanto oggi la centralissima via Cesare da Sesto chiude al traffico da piazza della Repubblica a via dei Giardini, per un’operazione di smontaggio di gru e basamenti edili. Il divieto di transito fino alle 17 riguarderà anche i residenti, il trasporto pubblico sarà deviato.

In queste settimane è montato il malcontento. Tra le obiezioni, la carenza di presidio della polizia locale. "C’è una pianificazione dei cantieri assurda che presuppone che il traffico si autoregoli da solo. Se sono interventi previsti, ci si aspetta di vedere qualcuno a gestirli – lamenta Alberto Bortoluzzi –. Ero in auto quando dalla sera alla mattina abbiamo trovato il sottopasso Campari chiuso. Era tutto bloccato dal Rondò fino a Sesto Fs".

C’è poi il tema della comunicazione, della segnaletica e dei tempi sforati: "Via Garibaldi è stata chiusa senza un cartello che indicasse inizio e fine lavori. Il cartello di strada chiusa è apparso quando ormai ero arrivata a ridosso. Sarebbe stato meglio metterlo all’incrocio Giovanna D’Arco/Diaz per dare un’informazione con più tempismo – racconta Laura Incantalupo -. Il sottopasso Campari doveva inizialmente riaprire il 27 giugno e poi, dopo averlo chiuso nello stesso punto due mesi fa, resterà ancora chiuso".