
Il sindaco Simone Sironi è costretto a bloccare l’ambizioso progetto che aveva preso il via nell’ormai lontano 2018 con l’acquisto della sala
Duse, costi raddoppiati per il restyling del vecchio cineteatro parrocchiale ad Agrate, il conto sale a 9 milioni e mezzo, l’amministrazione approva il progetto tecnico (per bloccare i prezzi) e apre la riflessione: "Necessario trovare finanziamenti, la risposta alla domanda di cultura resta una priorità, prima, però, dobbiamo intervenire su scuole e antisismica, altri 5,5 milioni", avvisa il sindaco Simone Sironi che congela il sogno di una sala cullato da tanto.
È tempo di cercare nuove forme di sostegno anche un partenariato pubblico-privato. Le cifre sono importanti "e dobbiamo trovare la soluzione giusta": esborsi oltre il bilancio di previsione anche "per edifici scolastici e l’adeguamento alla normativa contro i terremoti di sedi istituzionali. Restano in cima alla lista delle urgenze e la cifra è ragguardevole".
Si ferma il progetto che ha preso il via nell’ormai lontano 2018 con l’acquisto della sala dalla Curia di Milano per 350 mila euro. Un affare all’epoca, il costo era un terzo della stima, e l’amministrazione, sindaco Ezio Colombo, brindò, "al ritrovo culturale tanto agognato e finalmente più vicino".
Sconto dovuto ai lavori necessari per rimettere a disposizione del pubblico il gioiello in via Marco D’Agrate, una cifra che allora si calcolò sarebbe potuta arrivare al milione. Ma adesso è quasi 10 volte tanto.
Il rogito concretizzato nello scorcio del secondo mandato passò al delfino Simone Sironi, che confermò subito l’intenzione. Il mega-foyer, le 500 poltroncine e i cartelloni di classici e d’avanguardia hanno continuano ad affascinare ma complice il Covid e l’esplosione delle ristrutturazioni, l’obiettivo si allontana.
Nel tempo alla partecipazione ai bandi, si è aggiunto l’avanzo di amministrazione e la possibilità di accendere un mutuo, ma adesso il totale è davvero troppo per le sole casse comunali. Da qui, la pausa "per trovare la strada", che permetta di alzare il sipario senza soffocare il municipio. Non ci sono solo i lavori da mettere in cantiere, ma anche un piano di gestione all’altezza delle aspettative: capace di attirare il pubblico con un’offerta di qualità e reggere gli esborsi per garantirla. Si può fare? Il sindaco è convinto di sì. Ma, non adesso.