STEFANIA TOTARO
Cronaca

Cesano Maderno, direttore dell’ufficio postale truffa gli anziani e scappa a Capo Verde con 430mila euro

Le accuse nei confronti di Pietro Chiarelli, finito in manette, sono di peculato e truffa aggravata: avrebbe sottratto denaro dalla cassaforte e dalle casse, anche quello per il pagamento delle pensioni

I carabinieri davanti all'ufficio postale di Cesano Maderno

I carabinieri davanti all'ufficio postale di Cesano Maderno

Cesano Maderno (Monza Brianza) – L’ex direttore di un ufficio postale di Cesano Maderno è stato arrestato con l’accusa di peculato, truffa aggravata e indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento. L’uomo, Pietro Chiarelli, 44enne residente a Bovisio Masciago, era inizialmente fuggito a Capo Verde, paese insulare a occidente dell’Africa: non appena ha rimesso piede in Italia, dopo un mese e mezzo all’estero, è stato intercettato dai carabinieri e portato nel carcere di Monza.

Le indagini sul dirigente sono iniziate a febbraio 2024, quando durante un fine settimana i familiari ne hanno denunciato la scomparsa. Il lunedì seguente, quando l’ufficio postale ha riaperto, il personale ha scoperto e segnalato un ammanco della cassa di decine di migliaia di euro in contanti. È a quel punto che i carabinieri di Cesano Maderno hanno scoperto che l’uomo si era imbarcato su un volo per Capo Verde. 

All’ex direttore viene contestato il reato di peculato continuato, reato commesso dal pubblico ufficiale che si appropria indebitamente di denaro del quale ha disponibilità in ragione del suo ufficio. Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe sottratto oltre 430mila euro, 177mila euro dei quali custoditi nel distributore automatico di banconote, 83mila in una cassaforte destinata al pagamento delle pensioni e 170mila euro sottratti da quattro libretti postali.

Inoltre, attraverso ulteriori e plurime condotte fraudolente messe in atto dal 2022, all’uomo vengono contestate truffe ai danni di numerosi correntisti della filiale, prevalentemente anziani, mediante operazioni compiute sui libretti postali e la falsa vendita di buoni fruttiferi, per un valore complessivo di oltre 200mila euro. Condotte emerse anche a seguito di verifiche effettuate da Poste Italiane dopo le prime scoperte di ammanco segnalate dagli utenti. Sono in corso ulteriori attività di indagine da parte della Procura di Monza al fine di accertare l’ammontare complessivo degli ammanchi a seguito di ulteriori denunce presentate da numerosi correntisti postali.

Nel pomeriggio è arrivata la nota di Poste Italiane: “Poste Italiane ha fornito da subito alle forze dell’ordine la massima collaborazione e disponibilità per il buon esito delle indagini. L’azienda conferma l’impegno a garantire agli aventi diritto i risarcimenti dovuti delle somme impropriamente sottratte e informa di aver già adottato le misure disciplinari previste dal contratto nei confronti dell’ex direttore dell’ufficio postale”.