
Stefano Conti prima di finire in carcere
Cesano Maderno (Monza e Brianza), 7 marzo 2025 - Libero dopo 423 giorni nell’inferno di un carcere panamense. Il trader brianzolo Stefano Conti è stato assolto perché “il fatto non sussiste”.
Lo ha stabilito il tribunale di Panama, paese dove il 40enne è stato detenuto per 423 giorni nel carcere di massima sicurezza di La Joya, in una cella condivisa con altri 25 detenuti.
Cresciuto a Cesano Maderno ma residente a Panama, Conti era stato arrestato nel paese centroamericano il 15 agosto del 2022, accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Tutte accuse false perché le presunte vittime avevano ritrattato, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Andrea De Giuseppe
“Dopo aver rischiato 30 anni di galera e averne trascorsi quasi due in una prigione di massima sicurezza a Panama in regime di carcere preventivo, Conti è stato dichiarato innocente”, ha detto Andrea Di Giuseppe, parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella circoscrizione Centro e Nord America.
“Lui era uno dei duemila italiani detenuti nel mondo che non hanno mai avuto un giusto processo. Come altri nostri connazionali, dopo il mio intervento, l'accusa nei suoi confronti è risultata infondata. Stefano ha avuto giustizia ed è tornato libero” ha aggiunto il parlamentare ringraziando “il Governo nella persona del vice ministro Edmondo Cirielli e del sottosegretario Giorgio Silli, e l'ambasciatore italiano a Panama, Fabrizio Nicoletti”.
“Ho parlato con il padre che si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto», ha aggiunto Di Giuseppe, sottolineando che «l'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese”.
Il legale
"Alla fine Stefano ha vinto, noi lo abbiamo supportato, ma il processo lo ha vinto lui, da solo. È stato veramente un caso di ingiustizia e abbiamo depositato il ricorso a Strasburgo per la violazione dei diritti umani". Sono le parole dell'avvocato Vincenzo Randazzo, difensore di Stefano Conti. "È stato bellissimo quando hanno confermato la piena assoluzione - ha proseguito il legale - ci avevano proposto più volte un accordo, sapendo che non avrebbero mai vinto e per tentare di portare a casa qualcosa". Sul ruolo delle istituzioni, nella vicenda di Conti. l'avvocato ha spiegato: “se io ti dico che sto male, non succede niente e poi mi assolvono, io allora voglio capire cosa sia successo e di chi sia la responsabilità, per questo abbiamo scelto il ricorso a Strasburgo".