GUALFRIDO GALIMBERTI
Cronaca

Caos per la maxi antenna a Desio, dal quartiere in rivolta allo scontro politico: “Basta scaricabarile”

Polemiche a Desio dopo l’installazione del ripetitore alto 34 metri. Il rione Prati è in subbuglio e l’ex vicesindaco Villa attacca il Comune: “Problema causato da chi ha fatto cadere la giunta precedente”

Andrea Villa, ex vicesindaco con delega all’Ambiente e ora leader dell’opposizione

Andrea Villa, ex vicesindaco con delega all’Ambiente e ora leader dell’opposizione

DESIO – In futuro servirà per le onde elettromagnetiche. Al momento, però, il ripetitore telefonico installato in via Canonico Villa, nel quartiere Prati a Sud di Desio, genera polemiche. In quantità: non sono soltanto quelle dei cittadini infuriati, bensì è causa anche di divisioni e rimpallo di responsabilità tra i politici. L’antenna in città è diventata con largo margine il tema più dibattuto dell’estate. Un impianto che sarà utilizzato da Iliad e che ha lasciato tutti esterrefatti per la velocità con cui è stato installato. È accaduto ad agosto, con la città deserta per le ferie. E anche questo ha contribuito ad alimentare le voci dei malpensanti, come se l’operazione volesse essere gestita di nascosto. In realtà i tempi sono semplicemente dettati dalla burocrazia e dall’organizzazione dell’azienda incaricata di innalzare l’impianto e di metterlo in funzione. La domanda era stata regolarmente presentata agli sportelli comunali a marzo rispettando alla virgola quello che è l’iter disciplinato dalla legge.

I desiani, però, al ritorno dalle vacanze si sono ritrovati questo manufatto che non può passare di certo inosservato: l’antenna misura 34 metri di altezza. Se invece di un palo fosse un insediamento residenziale, con quell’altezza si potrebbe ricavare un palazzo di dieci piani. Per qualcuno è troppo. Il quartiere Prati, del resto, si chiama così proprio perché è sempre stato un bel polmone verde per Desio. Poco per volta ha lasciato spazio ad alcuni insediamenti, civili e industriali, ma non è certo la zona più cementificata della città. La caserma che ospita la Compagnia dei carabinieri è circondata dal verde, così come il cimitero nuovo, circondato da prati e alberature per un’estensione che va ben oltre il minimo previsto dalla legge come fascia di rispetto.

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Le polemiche dei cittadini hanno costretto l’amministrazione a una presa di posizione: “L’installazione di un ripetitore su un terreno privato in via Canonico Villa – ha affermato Fabio Arosio, assessore alle Infrastrutture - non è una scelta politica della nostra giunta. La Scia è stata presentata allo Sportello unico per le attività produttive a marzo. Anche noi abbiamo assistito al suo allestimento in pieno agosto. L’antenna è collocata sul terreno di un privato. Come per qualsiasi altra opera sul territorio, il Comune può verificare la regolarità delle pratiche di inizio lavori e che questi vengano realizzati secondo le prescrizioni. Azioni che intendiamo proseguire con gli uffici”.

Affermazioni che non sono piaciute molto ad Andrea Villa, ex vicesindaco con delega all’Ambiente e ora leader dell’opposizione: “Vale la pena ricordare che la pratica è stata perfezionata quando Desio era commissariata: senza alcuna amministrazione eletta e in mancanza di confronto politico, non c’è stata la possibilità di intervenire. Tradotto: chi ha fatto cadere la giunta precedente ha apparecchiato il terreno e oggi ci troviamo l’antenna già piazzata. Ma invece di fare i contorsionismi per scaricare le colpe sul passato o su altri enti, chi governa oggi si prenda le proprie responsabilità e dica ai cittadini come intende affrontare il problema”.

La frecciata è proprio all’indirizzo dell’assessore Arosio che a gennaio, insieme ad altri consiglieri, ha rassegnato le dimissioni facendo cadere l’amministrazione guidata da Simone Gargiulo. Villa, oltre a ricordagli le conseguenze del suo gesto, gli chiede anche maggiore operatività: “Noi della Lega chiediamo una cosa semplice e di buonsenso. Ovvero dotare Desio di un Piano antenne, così da avere regole chiare, trasparenza nelle scelte e cittadini tutelati. È vero, la legge nazionale lascia pochi margini ai Comuni, ma almeno evitiamo improvvisazioni, gaffe e scaricabarile. Per amministrare bene la nostra città ci vogliono meno dichiarazioni a casaccio, più programmazione e soluzioni concrete”.