Aggressione sull’ambulanza, detenuto ruba una penna e la usa come pugnale

Monza, ennesimo episodio di violenza: feriti due agenti. Il sindacato chiede l’utilizzo dei taser: "Dobbiamo proteggerci"

Un carcere

Un carcere

Era in carcere da pochi giorni per un omicidio e ha aggredito personale sanitario e agenti della polizia penitenziaria. È successo l’altro giorno a Monza. Come in un film. Il detenuto, poco più che ventenne, prima in carcere ha ingerito alcuni oggetti costringendo a portarlo d’urgenza in ospedale. Poi ha approfittato del viaggio sull’ambulanza che lo stava trasportando dalla casa circondariale di Monza all’ospedale San Gerardo per impadronirsi della penna di una operatrice della Croce Rossa e ha cominciato ad autolesionarsi.

All’immediato intervento degli agenti che lo hanno disarmato il giovane ha reagito a calci ed è stato bloccato solo a fatica. La protesta è però proseguita anche in ospedale, dove due agenti della polizia penitenziaria hanno riportato lesioni giudicate guaribili in 5 giorni.

La notizia è stata resa nota da Giuseppe Bolena, presidente regionale dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) che aggiunge: "Le misure di contrasto dello Stato contro questo genere di utenza sono del tutto insufficienti e inefficienti. Per soggetti così pericolosi, evidentemente non bastano le sanzioni disciplinari o le querele. L’adozione di dispositivi di protezione passiva per gli agenti e l’utilizzo dei taser non sono più rinviabili: la politica se ne faccia carico". E poi rimarca il sindacato: "Non bastano più i proclami o le parole di circostanza. Vicinanza, solidarietà e l’augurio di una pronta guarigione ai colleghi coinvolti".