Monza, detenuto cerca di ferirsi in carcere. Poi prende a calci gli agenti che lo soccorrono

Il 20enne è stato bloccato a fatica. Portato in ospedale, ha continuato la sua protesta anche lì. L’Osapp: “Le misure di contrasto dello Stato contro questo genere di utenza sono del tutto insufficienti e inefficienti”

Polizia in un carcere (Foto archivio)

Polizia in un carcere (Foto archivio)

Monza, 18 aprile 2024 –  Era in carcere da pochi giorni per omicidio e ha aggredito personale sanitario e agenti della polizia penitenziaria. È successo ieri a Monza.

Il detenuto, poco più che ventenne, ha approfittato del viaggio sull'ambulanza che lo stava trasportando dalla casa circondariale di Monza all'ospedale San Gerardo, dopo che in carcere aveva ingerito alcuni oggetti, per impadronirsi di una penna di una operatrice della Croce rossa e ha cominciato ad autolesionarsi. All'immediato intervento degli agenti che lo hanno disarmato il giovane ha reagito a calci ed è stato bloccato solo a fatica. La protesta è però proseguita anche in ospedale, dove due agenti della polizia penitenziaria hanno riportato lesioni giudicate guaribili in 5 giorni.

La notizia è stata resa nota da Giuseppe Bolena. Presidente regionale dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) che aggiunge: “Le misure di contrasto dello Stato contro questo genere di utenza sono del tutto insufficienti e inefficienti. Per soggetti così pericolosi, evidentemente non bastano le sanzioni disciplinari o le querele. L'adozione di dispositivi di protezione passiva per gli agenti e l'utilizzo dei taser non sono più rinviabili: la politica se ne faccia carico." E poi: "Non bastano più i proclami o le parole di circostanza. Vicinanza, solidarietà e l'augurio di una pronta guarigione ai colleghi coinvolti".