ALESSANDRA ZANARDI
Economia

La Maimeri a rischio chiusura, con trasloco in Inghilterra. Protestano i 43 lavoratori di Mediglia

Nel mirino l’ipotesi di spostare la produzione oltremanica e dismettere lo stabilimento locale. Sit-in davanti alla ditta per chiedere una strategia di rilancio

La protesta dei lavoratori Maimeri di Mediglia (foto Canali/Ansa)

La protesta dei lavoratori Maimeri di Mediglia (foto Canali/Ansa)

Mediglia (Milano), 27 marzo 2025 - Risposte chiare e una precisa strategia industriale per salvaguardare l’occupazione. È quanto chiedono i lavoratori e le lavoratrici della Maimeri, storica ditta di Mediglia specializzata nella produzione di tempere e vernici per le Belle Arti. Col supporto di Filctem Cgil e Femca Cisl, il personale e le Rsu hanno proclamato per la giornata di oggi uno sciopero, con un sit-in davanti ai cancelli dell’azienda, per protestare contro l’ipotesi di una delocalizzazione della produzione nel Regno Unito e la conseguente chiusura del sito di Mediglia, che attualmente impiega 43 persone tra operai e amministrativi.

MEDIGLIA - SCIOPERO DITTA MAIMERI
La protesta dei lavoratori Maimeri

Lo spostamento delle attività oltre Manica è uno degli scenari ventilati dalla proprietà, la Fila (Fabbrica italiana lapis e affini), che dal 2014 detiene il 51% delle quote della Maimeri. La riorganizzazione si renderebbe necessaria a fronte delle perdite economiche che l’azienda medigliese ha accumulato nel tempo e che ora impongono delle scelte non più procrastinabili.

“Tra noi lavoratori si respira un clima di tensione e incertezza. Restiamo in attesa di conoscere le decisioni che riguardano il nostro futuro e quello delle nostre famiglie. Chiediamo che il sito di Mediglia possa restare in attività”, dicono Alessandro Ronzoni, Marta Carnovale e Roberto Nassini, delle Rsu. “Urge garantire la continuità occupazionale con una strategia, che possa mantenere sul territorio almeno una parte delle attività – conferma Simona El Afefey, della Filctem Cgil -. Diciamo ‘no’ a una deindustrializzazione che depaupera il territorio”.

MEDIGLIA - SCIOPERO DITTA MAIMERI
Simona El Afefy

Lo spostamento in Inghilterra, dove già opera un’altra azienda del gruppo Fila, consentirebbe di ridurre i costi e salvare così il marchio Maimeri. Ma sindacati e lavoratori non ci stanno. “Non possiamo accettare che un’eccellenza del made in Italy venga delocalizzata – afferma Stefano Orrigoni, della Femca Cisl -. Significherebbe perdere un patrimonio importante in termini di esperienza, qualità e professionalità”.

L’amministratore delegato Gianni Maimeri si è fermato a parlare coi manifestanti, confermando tuttavia la situazione di criticità economica e la necessità di assumere delle decisioni, ancorché dolorose. In quella che è un’ipotesi ormai piuttosto concreta, il comparto produttivo cesserebbe di esistere (in Italia), mentre verrebbe mantenuta, a Milano, la sola struttura commerciale.